IN UNO DEGLI ULTIMI POST AVEVAMO PARLATO DI PROFESSIONI STRANE FATTE PER SBARCARE IL LUNARIO (campare/cavarsela/vivere a stento/a malapena), MA SICURAMENTE NESSUNA DI LORO È TANTO REMUNERATIVA COME QUELLA DI "PRESENTATORE/PRESENTATRICE
DEL FESTIVAL DI SANREMO".
E INSORGE ANCHE IL MINISTRO DELLE FINANZE PADOA - SCHIOPPA: NO A COMPENSI COSÌ ALTI
Con i compensi di Michelle Hunziker si sarebbero potuti assumere 50 precari.
Questione di numeri e Sanremo scivola sui compensi. Settecentomila euro per Pippo Baudo, un milione per Michelle Hunziker e tutto il suo staff. Tanti soldi. Troppi per il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa che risponde «molto amareggiato» a una lettera di un gruppo di precari calabresi che si lamenta per il trattamento dorato delle star tv. Sebbene il Tesoro sia azionista della tv di Stato, Padoa-Schioppa fa sapere che «la definizione dei compensi è stata un'autonoma decisione della Rai». Conclusione dura: «Non sono d'accordo con il fatto che un'azienda pubblica possa offrire cachet così alti». Ed ecco il testo della lettera, firmato dalla coordinatrice dei precari Maria Donati, che lo ha spinto a intervenire. «Con i soldi che lo Stato italiano ha dato alla Hunziker almeno 50 di noi co.co.pro sarebbero stati stabilizzati a vita. Non vogliamo fare moralismi ma riteniamo che sia un vero schiaffo alla miseria»
Il cachet di Michelle, il milione, lo ha confermato la conduttrice stessa. Precisando che comprende anche quello dei suoi collaboratori. Baudo solo in apparenza si sarebbe accontentato di meno. I 700 mila euro previsti dal suo contratto sarebbero «solo» il compenso per la prestazione artistica. Al quale, secondo voci di corridoio, andrebbero aggiunti rimborsi spese verso i quali la Rai si dimostrerebbe molto comprensiva. La questione fa arrabbiare anche i vertici dello sport. «Ho grandissimo rispetto per Baudo, ma non posso accettare che atleti come Baldini, Bettini, la Vezzali, la Pellegrini, Benelli, Rossi e Mornati, possano valere di meno», dice il presidente del Coni Gianni Petrucci. Spaventato dal taglio di 110 dei 450 milioni di euro destinati allo sport italiano previsto dal decreto Bersani, Petrucci paventa il rischio «che l'Italia si presenti alle olimpiadi di Pechino con le assenze di molti atleti» e chiede che si intervenga «come è stato fatto per Sanremo modificando una norma della legge finanziaria».
Repliche stizzite da casa Rai. Per Baudo «Petrucci ha detto una sciocchezza» e «dovrebbe guardare al mondo del calcio che è uno scandalo, dove i calciatori prendono compensi milionari». Acido anche Fabrizio Del Noce: «Credo che lo sport sia l'unico pulpito da cui non possono venire prediche. Nel calcio in tv il rapporto costi-ricavi non paga più. I conti di Sanremo, invece, tornano», dice il direttore di Raiuno.
Critico anche il Codacons. Prova a smorzare i toni il sindaco di Sanremo che si ricorda «cachet di gran lunga superiori negli anni passati». Pippo conferma e piange miseria: «Con i compensi che percepisco io, circa il 40% in meno rispetto a quelli presi da altri colleghi che sono venuti a Sanremo, posso fare il loro valletto».
Questione di numeri e Sanremo scivola sui compensi. Settecentomila euro per Pippo Baudo, un milione per Michelle Hunziker e tutto il suo staff. Tanti soldi. Troppi per il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa che risponde «molto amareggiato» a una lettera di un gruppo di precari calabresi che si lamenta per il trattamento dorato delle star tv. Sebbene il Tesoro sia azionista della tv di Stato, Padoa-Schioppa fa sapere che «la definizione dei compensi è stata un'autonoma decisione della Rai». Conclusione dura: «Non sono d'accordo con il fatto che un'azienda pubblica possa offrire cachet così alti». Ed ecco il testo della lettera, firmato dalla coordinatrice dei precari Maria Donati, che lo ha spinto a intervenire. «Con i soldi che lo Stato italiano ha dato alla Hunziker almeno 50 di noi co.co.pro sarebbero stati stabilizzati a vita. Non vogliamo fare moralismi ma riteniamo che sia un vero schiaffo alla miseria»
Il cachet di Michelle, il milione, lo ha confermato la conduttrice stessa. Precisando che comprende anche quello dei suoi collaboratori. Baudo solo in apparenza si sarebbe accontentato di meno. I 700 mila euro previsti dal suo contratto sarebbero «solo» il compenso per la prestazione artistica. Al quale, secondo voci di corridoio, andrebbero aggiunti rimborsi spese verso i quali la Rai si dimostrerebbe molto comprensiva. La questione fa arrabbiare anche i vertici dello sport. «Ho grandissimo rispetto per Baudo, ma non posso accettare che atleti come Baldini, Bettini, la Vezzali, la Pellegrini, Benelli, Rossi e Mornati, possano valere di meno», dice il presidente del Coni Gianni Petrucci. Spaventato dal taglio di 110 dei 450 milioni di euro destinati allo sport italiano previsto dal decreto Bersani, Petrucci paventa il rischio «che l'Italia si presenti alle olimpiadi di Pechino con le assenze di molti atleti» e chiede che si intervenga «come è stato fatto per Sanremo modificando una norma della legge finanziaria».
Repliche stizzite da casa Rai. Per Baudo «Petrucci ha detto una sciocchezza» e «dovrebbe guardare al mondo del calcio che è uno scandalo, dove i calciatori prendono compensi milionari». Acido anche Fabrizio Del Noce: «Credo che lo sport sia l'unico pulpito da cui non possono venire prediche. Nel calcio in tv il rapporto costi-ricavi non paga più. I conti di Sanremo, invece, tornano», dice il direttore di Raiuno.
Critico anche il Codacons. Prova a smorzare i toni il sindaco di Sanremo che si ricorda «cachet di gran lunga superiori negli anni passati». Pippo conferma e piange miseria: «Con i compensi che percepisco io, circa il 40% in meno rispetto a quelli presi da altri colleghi che sono venuti a Sanremo, posso fare il loro valletto».
COSA NE PENSATE? SIETE D'ACCORDO CON QUESTI COMPENSI STRATOSFERICI PER UN LAVORO DI QUALCHE GIORNO? SONO GIUSTIFICATI?
Come si legge su La Stampa web, potete trovare anche i video delle canzoni di Sanremo su You Tube
3 commenti:
Sanremo è sempre Sanremo...
ma non credo che ce ne sia il bisogno di così tanti soldi per un festival della canzone...
Ma cosa c'entra il calcio in questa roba, non si può mischiare gli affari private e quello pubblico, anzi la nuova finanziaria dice che dobbiamo cingerci alla vita nella spesa pubblica.
Saluti
Alberto
Avete proprio ragione! ma si sa: a stringere i denti sono sempre gli stessi... purtroppo!
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