venerdì 23 marzo 2007

LA TRAVIATA: CHE DELIZIA!

Qualche mese fa, un alunno del 5º anno, Miguel Ángel, ha presentato ai suoi compagni una bella esposizione sull'opera, il che ha contribuito a risvegliare la curiosità di molti dei suoi compagni per "il bel canto". Un nostro amico "melomane" ci ha fatto arrivare questo video basato su un passaggio molto bello dell'opera La Traviata: "Choeurs de Bohémiens" cantato dal coro dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma.

Cogliamo l'occasione per raccontarvi qualcosa di quest'opera e per offrirvi il video davvero "delizioso"...




Verdi - Traviata - Choeur Bohémiens
Video inviato da Quarouble

La traviata è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi tratto dalla piecè teatrale di Alexandre Dumas (figlio), «La signora delle camelie»; viene considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della trilogia romantica assieme a Il Trovatore e al Rigoletto.
La prima rappresentazione avvenne al
Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argomento (vista l'indicazione della contemporaneità all'epoca), si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un cast più valido e retrodatando l'azione di due secoli (cosa che si manterrà nelle rappresentazioni successive fino agli inizi del '900) riscosse però il dovuto e meritato successo.
Nel tempo La Traviata non ha mai smesso d’appassionare i melòmani, entrando a far parte del cosiddetto repertorio. Ha avuto interpreti d’alto livello specie nel ruolo principale, quello di Violetta (che richiede una voce da soprano) come – fra le altre –
Maria Callas, Renata Scotto, Joan Sutherland, Renata Tebaldi; la parte del protagonista maschile, Alfredo, è stata invece interpretata in memorabili edizioni da celebri tenori quali Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Mario Del Monaco, Luciano Pavarotti.
Fra i passaggi più popolari dell’opera sono da segnalare l’invocazione di Violetta Amami Alfredo! – diventata un
topos della lirica – il famoso brindisi Libiamo ne’ lieti calici (durante la scena iniziale), la cabaletta Sempre libera degg'io, il concertato finale del secondo atto, l’aria Addio, del passato, con Violetta ormai morente, e il duetto Parigi, o cara, noi lasceremo. Tutti brani capaci di raggiungere facilmente mente e cuore, si rivelano tutti momenti carichi di pathos e ricchi di romanticismo e dolcezza.

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