giovedì 28 dicembre 2006
curiosità: Il colore viola in teatro
mercoledì 27 dicembre 2006
il concerto di natale
GRAZIE DI CUORE AI NOSTRI ALUNNI E AI MUSICISTI.
sabato 23 dicembre 2006
IL NOSTRO NUOVO NOME
QUELLI DELLA FESTA DEL GIOVEDì
QUELLI DEL GIOVEDì!
C'è stata la premiazione dei nostri concorsi:
- 2° anno: Francesc
- 3° anno: Nati
- 4° anno: Raquel
- 5° anno: Carlos
Ringraziamo di tutto cuore tutti quelli che sono venuti a trovarci alla festa e quelli che hanno partecipato pur senza poter vincere.
Grazie e TANTI AUGURI DI BUONE FESTE!
venerdì 22 dicembre 2006
NATALE CON I TUOI...
Auguri a tutti i "visitors" del nostro blog
lunedì 18 dicembre 2006
REGALI STRANI
sabato 16 dicembre 2006
PAESE CHE VAI, USANZE CHE TROVI
Bacio o stretta di mano? Cambia il bon ton .
Peccato che lo spunto di partenza dell'indagine sia l'interrogativo di una studentessa americana stupita che nel suo viaggio-scambio nella famiglia tedesca dove era ospitata padre, madre e i due figli portassero regolarmente a tavola i cellulari e rispondessero alle chiamate! Riflessione: Paese che vai e usanze che trovi, ma rivedute e corrette, e non sempre. Con una premessa: il cellulare sulla tavola fa «cafone» ovunque!
Poi la «guida» della «buona educazione» sicura, nel rispetto di usi, costumi e tempi (moderni), nel caso, in Europa. Per salutare, per esempio, baci e bacetti sulla guancia o una bella stretta di mano? Tassativo: in Germania, Grecia, Austria, Gran Bretagna solo la «stretta» e possibilmente «a distanza». Apertura ai «bacetti» in Francia, Svezia e Russia. Non si rischia la figuraccia a salutare con «smack» a destra e «smack» a sinistra in Italia e Ungheria.
venerdì 15 dicembre 2006
IL CASO WELBY
È la polemica sul caso Welby, un malato di distrofia muscolare che ha chiesto,con una toccante video-lettera al Presidente della Repubblica, il diritto a decidere della propria vita e della propria morte.
Il tema dell'eutanasia è tra i più delicati e solo vogliamo offrire qualche informazione in più su questo argomento del quale abbiamo parlato nella classe di 5º lo scorso giovedì.
Potete trovare maggiori informazioni e vedere il video sulla pagina web della Fondazione Luca Coscioni.
NATALE PUFFOSO
CONTRO IL PIZZO
Struffoli & Co.
giovedì 14 dicembre 2006
OSCAR ALLA CARRIERA PER MORRICONE
La cerimonia si terrà il 25 febbraio prossimo a Los Angeles. Per il compositore italiano sarà il primo Oscar, nonostante le cinque candidature ricevute Ennio Morricone riceverà l'Oscar alla carriera nel corso della prossima cerimonia degli Academy Awards che si terrà il 25 febbraio prossimo a Los Angeles. Per il compositore italiano, che ha creato musiche per più di 300 film, si tratta della prima statuetta nonostante le cinque candidature ricevute in quarantacinque anni di attività. Era stato nominato nel 1978 per "I giorni del cielo", dieci anni dopo per "Mission"’, nel 1987 per la colonna sonora de "Gli Intoccabili" di Brian De Palma, nel ’91 per "Bugsy" e nel 2000 per "Malena"di Giuseppe Tornatore, ma la memoria di tutti è segnata dalle musiche degli "Spaghetti western" di Sergio Leone. «L'Academy vuole in questo modo riconoscere non soltanto l'importante numero di colonne sonore composte da Morricone ma anche il fatto che molte di queste sono amatissimi e popolari capolavori» ha detto Sid Ganis, presidente della Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Nonostante la costante collaborazione con i maggiori registi e produttori hollywoodiani, Ennio Morricone non volle mai trasferirsi negli Stati Uniti. Per invogliarlo una Major gli offrì addirittura una villa sulle colline di Beverly Hills che il compositore rifiutò. L’elenco dei film di cui Morricone è stato compositore è davvero lungo e spazia da "Gli Intoccabili" di Brian De Palma, a "Il vizietto" con Ugo Tognazzi e Michel Serrault, a "Nuovo cinema Paradiso", il film di Tornatore che nel 1990 vinse l’Oscar per il miglior film straniero ma la vita artistica e personale di Morricone è legata a Sergio Leone, con cui iniziò a lavorare nel 1965 alla colonna sonora di "Per un pugno di dollari", proseguendo per tutta la serie successiva di "Spaghetti-western" diretti dal regista romano ("Per qualche dollaro in piu", "Il buono, il brutto, il cattivo", "C’era una volta il West", "Giù la testa"), un sodalizio che durò fino all’ultimo film di Leone, il gangster-movie ’C’era una volta in Americà, creando alcune tra le sue musiche più famose. È proprio per Sergio Leone che Morricone firma le migliori colonne sonore di tutti i tempi, musiche che hanno contribuito a far diventare i film di Leone dei capolavori indiscussi. Meriti che gli sono stati riconosciuti in patria, quando nel 1995 gli venne consegnato il Leone d’oro durante la Mostra del cinema di Venezia. Nella sua lunghissima carriera Ennio Morricone, che il 10 novembre scorso ha festeggiato 78 anni, ha composto anche molte musiche per fiction televisive, fra cui quelle dedicate alla vita di Papa Woityla, Giovanni Falcone e Gino Bartali, ed ora si appresta ad affrontare altri due impegni notevoli, il prequel degli Intoccabili, "The Untouchables: Capone rising" e "Leningrado", con cui Giuseppe Tornatore racconterà l’assedio della città sovietica da parte dell’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. «Il nostro non è semplicemente un riconoscimento del considerevole numero di colonne sonore prodotte dal signor Morricone», ha commentato il presidente della stessa Academy, Sid Ganis, «ma del fatto che molte tra esse sono capolavori popolari, e adorati dal pubblico».
(testo e foto da La Stampa web)
Ascoltate l'intervista a Morricone apparsa sul Corriere della Sera
A proposito: qual è la musica di Morricone che vi piace di più?
mercoledì 13 dicembre 2006
CAROFIGLIO LEGGE CAROFIGLIO
Abbiamo scelto il momento forse più divertente: quando lo scrittore ha letto un passo del suo libro Testimone inconsapevole. Vi proponiamo il testo e il video che è diviso in due momenti successivi.
Buon divertimento!
Lo psichiatra era alto, massiccio, imponente, con la barba e mani come badili.
Me lo immaginai mentre immobilizzava a ceffoni un pazzo scatenato e gli metteva
la camicia di forza.
Fu abbastanza gentile, considerate la barba e la mole. Mi fece raccontare tutto
e faceva sì con la testa. Questo mi parve rassicurante. Poi pensai che anch'io
facevo sì con la testa, quando i clienti parlavano e mi sentii meno rassicurato.
Comunque disse che soffrivo di una forma particolare di disturbo
dell'adattamento. La separazione aveva funzionato nella mia psiche come una
bomba ad orologeria e a un certo punto aveva prodotto un effetto di rottura.
Anzi una serie di rotture a catena. Avevo fatto male a trascurare il problema
per tanti mesi. C'era stata una degenerazione del disturbo di adattamento, che
rischiava di trasformarsi in una depressione di media severità. Queste
situazioni non andavano sottovalutate. Non dovevo preoccuparmi però perché il
fatto di essere andato dallo psichiatra costituiva un segno positivo di
autoconsapevolezza e una premessa per guarire. Certo era necessario un
trattamento farmacologico, ma insomma nel giro di qualche mese la situazione
sarebbe migliorata decisamente.
Pausa e sguardo intenso. Doveva far parte della terapia.
Poi si mise a scrivere, riempiendo una pagina di ricettario con nomi di
ansiolitici e antidepressivi.
Dovevo prendere quella roba per due mesi. Dovevo cercare di distrarmi. Dovevo
evitare di rimuginare su me stesso. Dovevo cercare di cogliere gli aspetti
positivi delle cose evitando di pensare che la mia situazione fosse senza
sbocco. Dovevo dargli trecentomila, di ricevuta non parliamone e ci vediamo di
qui a due mesi per il controllo.
Salutandomi, sulla porta, mi sconsigliò di leggere i foglietti illustrativi dei
farmaci. Era un vero conoscitore della psiche umana.
Cercai una farmacia lontana dal centro, per non fare incontri. Volevo evitare
che davanti a qualche mio cliente, o a qualche mio collega il farmacista
gridasse al commesso nel retro frasi del tipo: "controlla nell'armadio degli
psicofarmaci se abbiamo il valium psichiatrico extraforte per questo signore.
Dopo aver girato un po' in macchina scelsi una farmacia del rione Japigia, ai
confini della città. La farmacista era una ragazza ossuta, dall'aria poco
socievole e le diedi la ricetta senza guardarla in faccia. Mi sentivo a mio agio
come un seminarista in un porno shop.
La farmacista ossuta stava già facendo il conto quando recitai la parte che
avevo preparato: "Giacché ci sono prendo anche una cosa per me. Ha della
vitamina C effervescente?.
Mi guardò un secondo, senza dire niente. Conosceva il copione. Poi mi diede la
vitamina C, assieme a tutto il resto. Pagai e scappai come un ladro.
Arrivato a casa, scartai, aprii le scatole e lessi i foglietti illustrativi dei
medicinali. Erano tutti interessanti, ma la mia attenzione fu attratta in modo
ipnotico dagli effetti collaterali dell'antidepressivo: il Trittico a base di
trazodone.
Si cominciava da semplici vertigini per passare rapidamente a secchezza delle
fauci, visione confusa, stipsi, ritenzione urinaria, tremori e alterazione della
libido.
Pensai che per l'alterazione della libido avevo provveduto da solo e seguitai a
leggere. Così scoprii che un numero ridotto di uomini che assumono trazodone
sviluppa erezioni prolungate e dolorose, cioè il cosiddetto priapismo.
Questo problema poteva anche richiedere un intervento chirurgico di emergenza,
il quale a sua volta poteva determinare una menomazione sessuale permanente.
Il finale però era rassicurante: il rischio di overdose mortali per assunzione
di trazodone era fortunatamente più basso rispetto a quello connesso
all'assunzione di antidepressivi triciclici.
Finito di leggere, presi a meditare.
Che si fa nel caso di una erezione prolungata e dolorosa? Si va in ospedale
tenendoselo in mano? Si mettono delle mutande molto comode? Cosa si dice al
dottore? Qual è la menomazione sessuale permanente?
E ancora: cosa ci vuole per una overdose mortale di trazodone? Bastano due
pillole? Bisogna farsi l'intera scatola ?
Non trovai risposte a quelle domande ma il Trittico finì nel cesso insieme a
tutti gli altri medicinali che mi aveva prescritto il mio psichiatra. Il mio ex
psichiatra.
Svuotai coscienziosamente tutte le confezioni e tirai la catena. Poi buttai
nella spazzatura le scatole, i flaconi, le fiale e i foglietti illustrativi.
Quando ebbi finito mi versai mezzo bicchiere abbondante di whisky, eviti gli
alcolici, e misi nel videoregistratore la cassetta di Momenti di gloria. Una
delle poche che avevo portato via con me.
Mentre cominciavano a scorrere le prime immagini accesi una marlboro, eviti la
nicotina, almeno di sera, e per la prima volta, dopo molto tempo, mi sentii
quasi di buon umore.
martedì 12 dicembre 2006
UN'ANATRA PER NATALE
Questo è solo un invito alla lettura di “Che animale sei? Storia di una pennuta” di Paola Mastrocola, libro che può essere anche un bel regalo da mettere sotto l’albero. A questo punto una domanda nasce spontanea: E TU, CHE ANIMALE SEI? Rispondici pure nei commenti qui sotto, siamo curiosi...
I NOSTRI CONCORSI DI NATALE
Ci saranno diversi concorsi ai quali puoi partecipare:
- CONCORSO GASTRONOMICO (aperto a tutti i nostri alunni): porta un piatto dolce o salato alla nostra festa.
- UNA LETTERA ALLA BEFANA (aperto ai nostri alunni di primo): scrivi una lettera alla Befana simile a questa (con questo disegnino o un altro che puoi fare tu: hai libera scelta!).
Cara Befana,
- PAROLE E IMMAGINI (aperto ai nostri alunni di 2º, 3º, 4º, 5º): immagina il tuo Natale con foto, disegni o un collage di immagini e un commento in italiano di max. 5 righe (ci sarà un premio per ogni corso).
- CI SARÀ ANCHE LA PREMIAZIONE PER IL NOME DEL NOSTRO BLOG.
Potrai inoltre gustare insieme a noi i tipici dolci natalizi italiani e giocare un po'.
Dài! Ti aspettiamo!
domenica 10 dicembre 2006
vent'anni di musica italiana
1980-2000: dalla rinascita di Sanremo alla rivoluzione digitale
GLI ANNI 80: LA MUSICA SI GUARDA E SI ASCOLTA
Gli anni ’80 nascondono sotto un’apparente pacificazione, un riacutizzarsi di conflitti sociali e politici quali per esempio: la strage di Bologna, la scoperta della loggia massonica P2, il delitto del generale Dalla Chiesa o l’attentato al Papa Giovanni Paolo II. In questo scenario si assiste alla rinascita del festival di Sanremo che vede il trionfo sia di artisti già famosi (Albano e Romina, Ricchi e Poveri, Massino Rainieri) che di artisti emergenti, come per esempio: Paola Turci ed Eros Ramazzotti il quale debutta proprio a Sanremo nell ’82, per poi vincerlo nell’86.
Un’altra figura importante di questo decennio è Franco Battiato, che conosce il grande successo con il suo album, "La voce del Padrone" (1981): il primo 33 giri italiano a raggiungere il milione di copie vendute. La canzone "Centro di gravità permanente" diventa un tormentone.
La musica subisce inoltre in questo periodo un cambiamento fondamentale grazie alla diffusione della musica attraverso il video-clip; ma è soprattutto il nuovo supporto digitale, il CD, a sconvolgere il panorama musicale obbligando il vinile ad andare in pensione. La globalizzazione musicale ha una duplice conseguenza: da una parte crea una certa omologazione che obbliga persino la figura del cantautore ad accettare una sorta di contaminazione con la melodia pop (arrangiamenti elettronici e un parziale abbandono dei contenuti politici); dall’altra, favorisce anche la professionalità necessaria per creare un prodotto che deve resistere in un mercato sempre meno regionale e sempre più attento agli scenari internazionali.
Negli anni ‘80 i grandi successi li cantano Mia Martini, Ramazzotti, Luca Carboni, Gianna Nannini, Fabio Concato, RAF, Franco Battiato, Vasco Rossi, Zucchero.
Buona parte della vecchia guardia dei cantautori degli anni ‘70 trova negli ‘80 conferma o nuovi successsi , come Claudio Baglioni con uno dei suoi hit più riusciti: "La vita è adesso" (1985), che vende un milione e mezzo di copie, stabilendo un nuovo record di vendite.
GLI ANNI 90: LA RIVOLUZIONE DIGITALE
Per quanto riguarda la scena politica italiana, gli anni 90 si aprono con il segno della violenza e della corruzione: scoppia Tangentopoli, la Democracia Cristiana scompare e il partito comunista si smembra; la mafia uccide i guidici Falcone e Borsellino e inizia una serie di stragi che riapre un periodo di grande confusione nel Bel Paese.
Sulla scena musica, la rivoluzione digitale segna gli anni Novanta. Nel ‘92 nasce il formato MP3 e alla fine dei novanta compare il fenomeno Napster e la tecnica del file-sharing su Internet che cambieranno inesorabilmente il panorama musicale.
In questo decennio si distinguono due tendenze: da una parte, l’eredità della seconda metà degli anni ‘80, quella della maturità della canzone d’autore, con la modernizzazione delle produzioni e contemporaneamente con il disimpegno dei contenuti verso una dimensione più privata e intima; dall’altra, si impongono con forza modelli stranieri: il linguaggio dell’hip hop e il rock.
La diffussione del rap avviene è forse la novità musicale pìu notevole in Italia e Jovanotti ne è un primo rappresentante. Nel ‘91 il suo album "Una tribù che balla" definisce proprio la pulsione della musica in questo decennio: "50 per cento contenuto, 50 per cento movimento". Iniziano a apparire nei suoi testi i temi dell'impegno politico e sociale che hanno caratterizzato in modo sostanziale la sua produzione successiva ("tutte le vecchie realtà sono finite; e allora muoviti, muoviti" ).
Ma anche il rock italiano conosce un vero e proprio boom negli anni ‘90, soprattutto grazie a interpreti come Vasco Rossi, che ne diventa un’icona assoluta dopo venti’anni di carriera.
In questo periodo inizia a farsi conoscere anche Giorgia, una delle migliori voci femminili italiane che ha suscitato più volte paragoni con Mina. La sua carriera inizia come corista della band di Zucchero. Nel ‘94 partecipa a Sanremo con "E poi", un grande successo.
Per quanto riguarda la canzone d’autore, Fabrizio De André pubblica due dei suoi migliori album, "Le nuvole" (1990), e "Anime Salve" (1996).
martedì 5 dicembre 2006
fincipit: un gioco con gli incipit
ECCO IL GIOCO DEI BLOGGER TRA LETTERATURA E NONSENSE.
Nato pochi giorni fa sta facendo centinaia di proseliti in Rete.
Repubblica ora lo propone ai lettori, stuzzicandone la fantasia.
Fincipit, ecco il gioco dei blogger tra letteratura e nonsense.
Basta prendere l'inizio di un romanzo, di una canzone o di una poesia e farlo terminare subito. Con effetti esilaranti e spesso inaspettati.
E' UN GIOCO letterario. E sta facendo letteralmente impazzire i blogger. Che, da circa dieci giorni, si sfidano a chi ne inventa di più. Si chiama Fincipit ed è frutto della fantasia di Alessandro Bonino, alias eiochemipensavo, titolare del blog preso d'assalto grazie a quest'idea apparentemente banale, ma molto efficace. Prendere l'incipit di una poesia, di un romanzo, di una canzone e farlo terminare subito, dandogli un senso compiuto senza rispettare la "trama" vera e andando nella direzione più strana e creativa. Il risultato, va da sé, è stralunato, dadaista e dissacratorio, per questo molto divertente. Oltre ad avere il merito di creare una inedita commistione tra cultura e divertissement. Qualche esempio catturato dal blog Eio, per capirsi meglio: "Quando Zarathustra ebbe trent'anni, lasciò il suo paese e il lago del suo paese e andò sui monti. Lì trovò l'amore della sua vita, il Superuomo" (Gigi Massi). Oppure: "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, fortuna che il mio Suv c'aveva il Gps" (marchino). E ancora: "Cera una volta, poi continuavamo a scivolare e allora abbiamo messo il linoleum" (nexus). Si potrebbe andare avanti all'infinito perché infiniti sono i Fincipit citati nel blog di Alessandro Bonino.
Partendo dall'idea di Eio anche Repubblica.it ha deciso di stuzzicare la fantasia dei lettori. Noi vi proponiamo alcuni incipit famosi, a voi tocca trasformarli in Fincipit. I risultati migliori saranno pubblicati. Trentadue anni, di Cuneo, una professione che non ha nulla a che fare con la Rete, naviga da quando andava all'Università (metà degli anni '90) e ha esordito con il blog nel 2004. Riuscendo a creare una community invidiabile. Che ora, con il Fincipit, ha raggiunto risultati inaspettati persino per il suo autore: "L'idea è nata il 23 novembre e da allora sono centinaia le persone che stanno partecipando al gioco - spiega - Non solo: tantissimi blogger lo riprendono e lo fanno proprio, indipendentemente dalla paternità. E questo perché, evidentemente, funziona, suscita curiosità e fa divertire". Non è stato Alessandro a battezzarlo Fincipit, il nome è nato da una sinergia, come molte delle idee della Rete: "Io ho pubblicato tre esempi e Stark, un altro blogger, mi ha scritto suggerendo la definizione che mi è sembrata davvero calzante, tanto che l'ho fatta mia". Il successo dell'iniziativa ha provocato addirittura una corsa alla definizione migliore. Luoghinoncomuni.com lo battezza Story Trimming:"La cosa è interessante, si prende una storia e la si condensa il più possibile, con il risultato che, a volte, ne esce una storia completamente nuova, o magari solo lo spunto di una storia. Nel non detto, nell'omissione sta in fondo tutta la magia, in un attimo il lettore è obbligato ad inventare il resto".
Ed ecco qualche esempio:
Mario: "Sandokaan, Sandokaan alla buon ora! La vogliamo spostare 'sta Tigra parcheggiata in seconda fila!!???". O Garbaland: "Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade, prendo subito il raccordo anulare e non se ne parli più". Mentre Proesie stravolge De Andrè: "Dormi sepolto in un caNpo di grano ché la mietitrebbia nonciàilfrenoamano". O queste altre: "Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude Che infin decisi di potarla e fu la luce". Augusto C. "M'illumino d'immenso... ma toglimi di testa st' abat jour";Marco Bracci "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, era ormai un ramo secco perchè l'orologio si era fermato". Bonita Pinto: "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, chè la diritta via era smarrita vissi così la splendida avventura con Sharon Stone, mia diva preferita". Bonita Pinto: "Marco se n'è andato e non ritorna più... Tutto s'è fregato, perfino i miei bijoux!". Bonita Pinto: "Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo, molti lo cercavano, bin laden lo chiamavano". Jerry: "L'albero a cui tendevi la pargoletta mano era un ippocastano... or comò accanto al divano!
Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le creatività. Ora, provateci voi.
Testo adattato da La Repubblica e immagine tratta da Internet
lunedì 4 dicembre 2006
lettera a un'allieva
Cara A….,
come dirti che le tue parole dell’altro giorno mi hanno molto turbato. Mi chiedo dove sia l’allieva dell’anno scorso, oppure quella di due anni fa. Ti scrivo queste righe perché so bene che sei sempre tu, la ragazza entusiasta e sveglia, quella che fa sempre le domande difficili e partecipa ad ogni occasione che le si presenta. L’entusiasmo e la curiosità non si perdono così, ad un tratto. Ci accompagnano per sempre.
Ci si avvicina a una lingua così per caso, come è capitato a me, che, a 17 anni, prima ancora di cominciare a studiare l’italiano, n’ero già innamorata. Sì, è un po’ scemo, ammetto, ma nel mio caso la sonorità di certe canzoni sentite alla radio è stata un colpo di fulmine. Una storia molto banale. Poi all’università il sogno si è avverato. In quegli anni ho fatto i primi passi curiosa di scoprire nuovi stimoli, cercando di imparare il più possibile. L’italiano a quell’epoca era fatto di nomi di cantanti, di monumenti visti in TV, di lezioni e di regole da studiare.
Ma l’italiano non è soltanto una lezione sui pronomi, uno scrittore, una scuola … Bisogna andare oltre, e questo l’ho capito dopo. C’era tanto da scoprire! È vero che ricordo con piacere quegli anni passati sui libri ma quello non era ancora l’italiano. L’ITALIANO per me è avvenuto dopo.
Sono stati decisivi i giorni e i momenti vissuti in Italia. Così, le parole che ho imparato per strada, o da gente conosciuta lì, mi sono rimaste impresse nella mente. I paesaggi, i paesini e le città d’arte che ho visitato sono frammenti che hanno segnato la mia vita. Dovresti vedere come sono belle le colline toscane in una giornata di sole con tutti quei girasoli che pare di fare il bagno in un mare dipinto di giallo. Ci sono poi altre immagini indimenticabili: una passeggiata fatta a Lucca; un bel tramonto da un traghetto che mi portava in Sicilia; la magica l’atmosfera in una sera d’inverno a Venezia; le strade porticate di Bologna; l’emozione davanti agli affreschi del Pinturicchio. Attimi di gioia intensa che non potrò mai scordare.
Così, col passare del tempo l’italiano è diventato una passione che mi travolge da anni. E vorrei tanto che anche per te fosse così. Non mollare, ti prego, costruisci il tuo italiano, con i tuoi momenti preziosi, con i tuoi nomi, con i tuoi posti. Sai bene che quello che ti possiamo dare noi insegnanti è ben poco. Sono le esperienze che ci arricchiscono. Noi siamo strumenti, non altro, ma la strada, se veramente ti va di compierla, sei tu da sola che la devi fare. Vivere una lingua attraverso la sua letteratura non è male ma secondo me, non basta. Bisogna viverla fino in fondo…
Mi auguro tanto che tu riesca a ritrovare quello che hai perso.
Un bacione.
Tua Amparo.
PANETTONE – PANDORO 1 A 0
domenica 3 dicembre 2006
Uruguay: la giornata degli gnocchi
I nostri alunni uruguaiani del primo anno, Gonzalo e Matías, ci hanno raccontato una simpatica tradizione del loro paese: il 29 di ogni mese ci si riunisce con la famiglia e si preparano gli gnocchi di patate, secondo un'usanza portata lì sicuramente dagli emigrati italiani. Dato che il 29 è giorno di paga, la tradizione vuole anche che sotto il piatto si metta del denaro per augurare che duri per tutto il mese. A proposito: in Italia normalmente il giorno di paga è il 27 tanto che in alcune zone, scherzosamente si usa festeggiare l'amatissimo San Paganino.
Con questa scusa vi proponiamo la ricetta tradizionale degli gnocchi di patate:
Buon appetito!
RICETTA (dosi per 4 persone)
Difficoltà: media
Tempi: preparazione: 30 minuti + il tempo di cottura delle patate
Ingredienti: patate a pasta gialla, 1 Kg di farina, 300 g di sale.
Lessare le patate con la buccia; pelarle ancora calde e passarle con lo schiacciapatate, salarle e aggiungere la farina. Impastare velocemente su una superficie infarinata, in modo da ottenere un panetto morbido di forma allungata. È difficile dire se le proporzioni suggerite possono andare bene; tutto dipende dalla qualità della patata. In genere con le patate suggerite la buona riuscita è garantita. Tagliare delle porzioni e, aiutandosi con le mani, allungarle sulla superficie infarinata ottenendo dei cilindri spessi un dito da cui si possono tagliare gli gnocchi di 2-3 cm. Passare una forchetta sugli gnocchi in modo da sagomarli ulteriormente (oppure utilizzare un rigagnocchi) e disporli su vassoi infarinati in modo da non sovrapporli. Fare bollire abbondante acqua salata e versare gli gnocchi. I tempi di cottura sono velocissimi. Scolarli non appena risalgono in superficie. Condirli nel modo desiderato.
Foto e ricetta da Internet.
Se avete una ricetta alternativa per fare gli gnocchi o altre notizie su questa tradizione, lasciateci un messaggio!
sabato 2 dicembre 2006
OROSCOPO 2007
E se volete vedere se gli astrologi l’anno scorso ci hanno azzeccato, leggete l’OROSCOPO 2006 e siccome siamo curiosi di saperlo, lasciate pure i vostri commenti.
venerdì 1 dicembre 2006
giornata mondiale per la lotta all'AIDS
Aids, i farmaci negati ai bambini. La drammatica situazione dell'India
Leggi l'articolo, cliccando sul titolo.
(Testo e foto di La Repubblica)
The safe city: un videogioco per combattere l'AIDS.
carovana solidale
mercoledì 29 novembre 2006
Concorso Blog
Care/i alunne/i di Quart,
domenica 26 novembre 2006
Per Tina
Da Udine a San Francisco, dove giovanissima emigra attesa dal padre; dall'America al Messico dove si reca per dare l'ultimo saluto per dare l'ultimo saluto a Robo, suo marito, lasciato per il fotografo Edward Weston, che la inizierà al mestiere; dal Messico alla Russia, all'inseguimento dei propri ideali e alla fuga dalle illazioni che la volevano responsabile della morte di Julio Antonio Mella, giovane rivoluzionario cubano. E poi via, verso l'Europa, nella Spagna franchista per prestare soccorso ai feriti delle guerra civile, per poi tornare di nuovo in Messico, la terra che ormai è diventata la sua casa. "Mai come ora sentivo la sua mancanza e mentre lasciavo che le lacrime accarezzassero le mie guance mi sentii scossa da una forza nuova: la forza messicana." Il Messico è per Tina la terra delle grandi passioni, la terra in cui riesce a fare della sua fotografia un mezzo di denuncia sociale, soffermandosi sui simboli della lotta operaia e del lavoro. Ritratti di grande pregnanza ideologica. In Messico conosce Frida Kahlo e diventa la fotografa ufficiale dei murales di Diego Rivera.
Nel 2002 esce FRIDA un film di Julie Taymor, con Salma Hayek, Alfred Molina, Geoffrey Rush, Ashley Judd, Edward Norton, Antonio Banderas, Mía Maestro, Valeria Golino, Saffron Burrows (Usa). La vita della grande artista messicana Frida Kahlo (Salma Hayek) si intreccia con le vicende storiche di inizio secolo in America Centrale: il grande e turbolento amore per il pittore Diego Rivera (Alfred Molina), la sua amicizia con Tina Modotti (Ashley Judd) l’altra grande protagonista femminile dell’epoca.
Commovente la poesia che Pablo Neruda scrisse per lei dopo la morte. La stessa scolpita sulla sua lapide.
TINA MODOTTI E' MORTA
(di Pablo Neruda a Carlos J. Contreras)
Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi:
forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, 1'ultima rosa di ieri, la nuova rosa.
Riposa dolcemente, sorella...
venerdì 24 novembre 2006
Satira sul Papa
martedì 21 novembre 2006
IL NUOVO RECORD DI GIANNA NANNINI, IL SINGOLO 'IO' ANCORA PREFERITO DALLE RADIO
ESCE UNA RACCOLTA DI GIANNA NANNINI
21-11-2006 - Dopo il grande successo ottenuto con l'ultimo disco "Grazie", Gianna Nannini pubblica una raccolta di 18 brani, alcuni dei quali fanno parte dei primi anni della sua carriera come "America", "Vieni ragazzo", "California", "Uò uò" e "Sognami". Si tratta di un "best of" che fa riferimento a quattro album della cantante senese: "Gianna Nannini", "Una radura…" del 1977, "California" del 1979 e "G.N." del 1981. La nuova raccolta di Gianna si intitola "America e altri grandi successi".Nel 1979 l'album "California" poneva con forza il nome di Gianna Nannini all'attenzione del grande pubblico. Era il grande passo verso il successo pieno, l'affermazione del suo talento nel panorama musicale prima italiano, quindi europeo, Germania in testa. Ma soprattutto questo album imponeva la sua presenza in un mondo che praticamente lei stessa stava inventando, quello del rock italiano al femminile. Per lei venne usato per la prima volta il termine "rockeuse". Ma il fenomeno Gianna Nannini (destinato a durare 30 anni e 17 album) risale ai primi anni '70 per trovare le tracce di una cantautrice che, voce e pianoforte, girava l'Italia per far conoscere le sue canzoni negli ambienti vicini al nascente movimento femminista italiano. Brani come "Morta per autoprocurato aborto" e "Ti avevo chiesto solo di toccarmi" erano già conosciutissimi nei circuiti della musica alternativa quando finalmente videro la luce sul primo disco, "Gianna Nannini", che la Ricordi pubblicò nel 1976. Così come canzoni come "Dialogo" e la stessa "Una radura…" che dava il titolo all'album successivo, erano già oggetto di un piccolo culto nei confronti dell'autrice senese.
Fonte: testo e foto redazione www.radioitalia.it
lunedì 20 novembre 2006
carofiglio a valencia
Gianrico Carofiglio ha presentato questa sera presso la Facoltà di Filologia dell'Università di Valencia, il suo ultimo romanzo "Ragionevoli dubbi".
Lo scrittore elegante, disponibile e dotato di un notevole senso dell'umorismo ha risposto alle molte domande del pubblico che ha assistito numeroso a questo evento.
Prossimamente sul nostro blog pubblicheremo un riassunto dell'intervista, ma nel frattempo vi lasciamo qualche notizia biografica e i link sui quali potete trovare notizie sui suoi libri.
Carofiglio ha esordito nella narrativa per Sellerio nel 2002 con Testimone inconsapevole, seguito da Ad occhi chiusi (2003), dando vita a un nuovo personaggio, l’avvocato Guerrieri. L’entusiasmo dei lettori, il crescente e continuo successo di vendite e gli elogi della critica ne hanno fatto un vero caso editoriale, confermato dalla presenza costante nelle classifiche dei bestseller. Entrambi i suoi romanzi saranno tradotti in inglese, francese e tedesco, e diverranno film per la televisione con la casa di produzione Palomar. Il suo romanzo, Il passato è una terra straniera, uscito per Rizzoli , è un romanzo di formazione, un racconto sul tempo fragile e misterioso che segna il passaggio dalla giovinezza all’età adulta.
L'ultima opera pubblicata è invece Ragionevoli dubbi , romanzo nel quale ritorna il personaggio dell'avvocato Guerrieri.
domenica 19 novembre 2006
la febbre di volo a valencia
Mario Bettini, geometra di provincia, è un giovane ricco di idee, entusiasta della vita e pieno di voglia di viverla.Ha in cuore un sogno: aprire un locale con i propri amici. Dopotutto chi non ha mai sognato di aprirne uno? Per quel locale sarà disposto anche a vivere una porzione di vita provvisoria, accettando d'indossare panni diversi dai suoi.Tutto il suo entusiasmo, le sue idee, i suoi progetti saranno vissuti di colpo dal mondo che lo circonda come una malattia contagiosa da curare con urgenza. S'imbatterà così nella comica vita della burocrazia, fatta di bassi profili, trucchi, sotterfugi, mediocrità e umiliazioni.Solo l'amore, quello vero, e la poesia della vita saranno in grado di trasformare il sogno del suo locale in quello di un paese libero, dove si viene valutati per le proprie capacità, dove non penare per vedersi riconosciuti i propri diritti, dove seminare significa solo impegnarsi per ottenere un buon raccolto. Nell'interesse di tutti. Un paese finalmente capace di riconoscere e rifiutare il talento della mediocrità. Sembrerebbe impossibile, ma non lo è...Una divertente dichiarazione d'amore e rabbia per l'Italia. D'amore perché è impossibile non amarla. Di rabbia perché è un'amore continuamente contrastato. Film leggero con le ottime musiche dei NEGRAMARO.Durata: 108'
Testo e immagini da Internet
intervista con Baricco
Le domande per Baricco vanno inviate all'indirizzo e-mail:
repubblicatv@repubblica.it.
Cari fan di Baricco, non preoccupatevi: se non siete riusciti a seguirla in diretta, potete ancora guardarla qui. Buon divertimento!
testo e immagini da La Repubblica.
napoli vive e si difende
"Napoli è viva e io la difendo".
Questo il messaggio scritto su oltre 500 magliette distribuite durante una manifestazione organizzata in piazza Carità, a pochi metri dal centro antico della città, da un gruppo di associazioni che operano sul fronte dell'impegno sociale ma anche imprenditori e professionisti. L'iniziativa è stata organizzata per cercare di accendere i riflettori su quanto di positivo avviene a Napoli nonostante le guerre di camorra.
Testo e immagini da La Repubblica
venerdì 17 novembre 2006
pallone d'oro a cannavaro
Sarà premiato il 27 novembre. Battuto Buffon.
Ve lo ricordate il faccione da scugnizzo di Fabio Cannavaro, il nostro capitano, mentre nella notte infinita e dolcissima di Berlino sollevava al cielo la Coppa del mondo? Una scena simile si ripeterà la sera del 27 novembre, negli studi di Tf1, il primo canale francese, quando il direttore di France Football gli consegnerà il Pallone d’oro 2006. Ora è ufficiale. Lo ha vinto un italiano, lo ha vinto Cannavaro, allo sprint su Gigi Buffon. Sono stati gli spagnoli, segugi formidabili, a rovinare la festa ai francesi, che volevano tenere nascosta il più possibile la notizia. Invece a Madrid è stato smascherato il fotografo che stava preparando il servizio pronto a uscire sul numero del 28 novembre diFrance Football.
Testo e immagini da Il corriere della sera
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In Italia si parlano 12 lingue ufficialmente riconosciute , oltre all’ italiano . Da nord a sud, circa 3 milioni di persone, distribuite i...
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