martedì 12 marzo 2024

QUALI SONO LE MINORANZE LINGUISTICHE IN ITALIA E DOVE SONO?

In Italia si parlano 12 lingue ufficialmente riconosciute, oltre all’italiano. Da nord a sud, circa 3 milioni di persone, distribuite in mille comuni di 14 regioni diverse, conservano ancora memorie e uso degli idiomi degli antenati. Sono le cosiddette minoranze linguistiche, una preziosa eredità culturale, ricca di differenze, testimone della tradizione multiculturale del nostro paese e della nostra storia di ponte tra l’Europa continentale e il Mediterraneo.

Le minoranze linguistiche in Italia vengono identificate generalmente in zone di confine come per esempio la Val d'Aosta, dove risiede una numerosa comunità germanofona.

Sono anche riconosciute come minoranze linguistiche quelle comunità insediate da molto tempo in Italia (come quella greca e quella albanese nel nostro Meridione) che continuano a usare le lingue del proprio paese di provenienza. Il griko è, per esempio, la variante di greco che si parla in alcune zone del Salento.

In altri casi, sono state riconosciute come lingue a sé e da tutelare quelle di zone con un'identità geografica e storica molto diverse da quelle italiane, come nel caso della Sardegna e del Friuli-Venezia Giulia.

Le lingue di minoranza riconosciute ufficialmente in Italia sono: albanese, catalano, lingue germaniche, griko, croato, francese, franco provenzale, occitano, ladino, friulano, sardo e sloveno.




Cosa dice la legislazione italiana a tutela delle minoranze linguistiche?

La tutela delle minoranze linguistiche è parte integrante della Costituzione Italiana, che la esprime negli articoli 2, 3, 6 e 8.

In tali articoli, e in alcuni aggiunti successivamente, si mette in essere un'ampia e puntuale disciplina dell'insegnamento pubblico delle lingue minoritarie da tutelare.

Nel 1999 è stato anche postulato come negli uffici delle amministrazioni pubbliche dei territori dove sono presenti minoranze linguistiche sia ammesso l'uso orale e scritto delle lingue tutelate.

In quegli stessi territori è inoltre utilizzata una segnaletica pubblica e stradale bilingue, che valorizza anche la toponomastica tradizionale.

Infine, per chi lo volesse, è assicurato il diritto di ripristino di nomi e cognomi della lingua originaria qualora i cittadini siano stati obbligati in passato a “italianizzare” i propri nomi e cognomi.

Con una tale ricchezza culturale e linguistica, in Italia si richiedono spessissimo traduzioni di documenti ufficiali in lingue di minoranze linguistiche riconosciute: è un segno di rispetto e di inclusione radicato nella nostra legislazione fin dalla sua nascita.


Lucia









La Costiera Almalfitana: un paradiso terrestre a due passi da Napoli.

 

Scogliere scoscese, pendii ripidi e il mare: l'Amalfitana è probabilmente una delle strade costiere più belle ed emozionanti del mondo. Lunga circa 50 km, molto stretta e piena di tornanti, essa non è adatta a tutti i guidatori: in alcuni punti è così stretta che due auto riescono a passare a malapena l'una dall'altra e, con un'altezza di circa 100 m sul livello del mare, sembra di guidare costantemente lungo un precipizio. Ma i panorami mozzafiato che offre sono il motivo della sua popolarità.







La Costiera Amalfitana vanta un passato glorioso: ad Amalfi fu fondata la prima repubblica marinara d'Italia, con influenti relazioni commerciali con la Siria e il Nord Africa. Ben presto, però, le concorrenti Pisa e Genova si misero al passo e spinsero la regione alla rovina economica.


Per secoli, il paesaggio costiero tra il Mar Tirreno e i Monti Lattari è rimasto assopito. Si è "risvegliato" solo negli anni Cinquanta del XIX secolo, con la costruzione dell'Amalfitana. Persone provenienti da tutta Europa scoprirono la bellezza di questo paesaggio aspro e selvaggio. Le ripide scogliere, le strette baie e le terrazze con vino e limoni hanno ispirato pittori e artisti.


Il nostro viaggio lungo la Costiera Amalfitana ci porta da Positano a Vietri sul Mare. La stretta strada si snoda tra i pittoreschi paesini addossati alla roccia. Positano è caratterizzata da vicoli ripidi e numerose scale, un elemento costante in questa zona.


Fino alla costruzione della strada statale 163 Amalfitana, il borgo era accessibile solo via mare o attraverso stretti sentieri di montagna. Molte boutique vendono abiti secondo la "moda Positano", uno stile di abbigliamento nato qui. I pezzi - tra cui camicie annodate, pantaloni al ginocchio e sandali in cuoio - sono caratterizzati principalmente dall'uso di materiali naturali e da disegni colorati.








Alla fine del paese inizia l'Amalfitana vera e propria. A sinistra si ergono i Monti Lattari, a destra ci accoglie l'arcipelago Li Galli, con le sue tre isole (Gallo Lungo, La Rotonda e Dei Briganti). Nel mezzo, si susseguono viadotti, gole e borghi incantati come Praiano. Per raggiungere Amalfi, Minori e Maiori si scende al livello del mare.



Amalfi è uno dei centri turistici più importanti dell'Italia meridionale. Tuttavia, nei mesi estivi è consigliabile evitare Amalfi perché ingorghi chilometrici rovinerebbero il piacere della guida. Il periodo migliore per viaggiare è sicuramente la tarda primavera o l'autunno, quando le folle di turisti se ne sono andate ma i raggi del sole scaldano ancora.






Ad Amalfi vale la pena fare una deviazione per visitare il duomo e la Grotta dello Smeraldo, che si trova a pochi chilometri a ovest della cittadina. Dall'Amalfitana si arriva alla grotta scendendo delle gradini, ma è più rilassante esplorare l'interno in barca. Durante il periodo natalizio viene allestito un presepe sott'acqua.

L'ultimo comune della Costiera Amalfitana è la località balneare di Vietri sul Mare. Il punto finale della Costiera Amalfitana si trova ai piedi del Monte Liberatore. Il simbolo della città, la Cattedrale di San Giovanni Battista, con il suo bel campanile, sorge sul punto più alto del centro storico.



Che ne pensate? 

Fateci sapere! 


Paolo.

ELEZIONI SARDEGNA 2024

 Si sono concluse con un fotofinish le elezioni regionali della Sardegna per la presidenza della regione che hanno visto la vittoria di Alessandra Todde sul principale sfidante di centrodentra Paolo Truzzu. 

La candidata del centrosinistra ha commentato la sua vittoria in una breve conferenza dicendo: «Sono orgogliosa di essere la prima donna presidente della regione. Dopo 75 anni siamo riusciti a rompere questo tetto di cristallo. Ringrazio anche tutte le donne della mia squadra per il ruolo che hanno avuto e per il compito che hanno svolto»

Fino alla fine dello spoglio, la sfida tra la candidata del campo largo Todde e il rappresentante della destra è stata un clamoroso testa a testa. Su Truzzu ha pesato il voto disgiunto: con 1.844 sezioni scrutinate la coalizione di centrodestra ha raggiunto il 48,8 per cento, il candidato presidente imposto da Meloni a discapito di quello della Lega ha conquistato quasi quattro  punti in meno.

Al contrario Todde ha trainato la lista di centrosinistra che ha raccolto il 42,6 per cento di preferenze. Mentre il risultato era ancora incerto, la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader del M5S Giuseppe Conte sono volati a Cagliari, nella speranza di poter festeggiare la vittoria elettorale nella prima regione andata al voto nel 2024.

Osservando i risultati è possibile osservare che la candidata del centrosinistra ha il sostegno dei maggiori centri urbani:

- Todde espugna Cagliari. Con 158 sezioni su 173 scrutinate la deputata di M5s va verso la vittoria con il 51.42 per cento, mentre l’esponente di Fdi, sindaco della città si ferma al 38.29 per cento.

- Todde stravince nella sua città Nuoro con il 53,8 per cento delle preferenze staccando Truzzu di più di 20 punti (32,8 per cento).

- A Sassari Todde conduce con il 53,5 per cento dei voti mentre Truzzu è dato al 36,3 per cento.


ISOLE EOLIE: paradiso nascosto italiano

 

L’arcipelago delle isole Eolie è costituito da sette isole vere e proprie, alle quali si aggiungono isolotti e scogli affioranti dal mare. Le sette isole, ubicate a nord della Sicilia, fanno parte della provincia di Messina; sono disposte a forma di Y coricata, con l’asta che punta verso Ovest.

Quando la visibilità è buona sono visibili da gran parte della costiera tirrenica della Sicilia e della parte meridionale della Calabria. Le sette isole in ordine di estensione sono:

  • Lipari, la più estesa e popolosa con i suoi circa 3800 ettari e più di 10000 residenti;

  • Salina, con lo Scoglio Faraglione.

  • Vulcano, all’estremità Sud dell’arcipelago, quasi disabitata;

  • Stromboli, con l’isolotto di Strombolicchio, all’estremità nord-est dell’arcipelago;

  • Filicudi;

  • Alicudi, all’estremità ovest dell’arcipelago, con poche decine di abitanti;

  • Panarea, la più piccola, solo 340 ettari, con gli isolotti di Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca, è anche la meta turistica più apprezzata


Le isole prendono nome dal dio Eolo (Àiolos, Αἴολος in greco antico), re dei venti. Le isole erano già molto famose e sfruttate come porti e per le loro risorse già al tempo dell’Antica Grecia, quindi l’etimologia dei loro nomi affonda le radici nella mitologia greca.

Il mito dice Eolo riparò su queste isole: viveva a Lipari e riusciva a prevedere le condizioni del tempo e i venti osservando la forma del fumo che sbuffava da un Stromboli. Grazie a questa abilità, Eolo guadagnò grande popolarità e la fama di re dei venti, dando alle isole il loro nome.

Il nome Lipari, invece, sempre secondo il mito, proverrebbe da Liparo, eroe eponimo che colonizzò l’isola e ne divenne il re.


Le isole Eolie sono un polo di interesse geologico inesauribile e fonte di scoperte continue ed entusiasmanti per spettacolarità e per interesse scientifico. In ogni isola ci sono fenomeni geologici interessanti ed a volte unici:

  • Stromboli il cratere è in perenne attività, tanto da aver costituito un faro per i naviganti di ogni epoca e provenienza, e addirittura la sua attività fatta di periodiche esplosioni viene usata per definire lo stesso tipo di attività per vulcani di tutto il mondo (vulcani di tipo stromboliano);

  • Panarea ci sono delle emissioni gassose molto elevate in mare di gas vulcanici dette “Gorghi ribollenti”;

  • Lipari, utilizzate fin dai tempi dei Romani, ci sono le terme con acque calde sorgive;

  • Vulcano, oltre alle fumarole sul cratere, ci sono i fanghi caldi curativi da sempre usati per curare la pelle e subito di fianco le acque calde.

Tutte le isole sono di origine vulcanica e crateri antichi ormai da secoli spenti sono presenti dovunque. La parte vulcanica più appariscente sono le cave di pomice, un materiale leggero ed inerte bianco che conferisce ad alcune zone un aspetto lunare, materiale molto usato nell’architettura dell’arcipelago.

Dovunque si volga lo sguardo il richiamo alla genesi vulcanica delle varie isole è una costante: Alicudi si erge come un grosso scoglio dal mare, poco accessibile, e la forma conica quasi perfetta non può tradire la sua origine, così come le cime gemelle dell’isola di Salina.





Insomma, per chi è alla ricerca di spiagge nascoste, calette introvabili, scogli immacolati, le isole Eolie sono un vero paradiso.

La trattoria da Francesco, sull’isola di Panarea, offre da decenni un’immersione completa nella tradizione eoliana: specialità gastronomiche tipiche in ambiente familiare in un locale ubicato sul porto, cuore pulsante dell’isola e dell’intero arcipelago.




Che en pensate? Conoscevate queste isolette italiane?

Fatecelo sapere nei commenti!



Paolo.



lunedì 4 marzo 2024

SANREMO 2024: Brani noti, classifiche e commenti a caldo

 

AnnalisaGeolier e Angelina Mango sono, al momento, i brani più ascoltati di Sanremo 2024 nella classifica “Sanremo” di Spotify. Dopo la fine della prima serata della 74esima edizione del Festival, i brani dei 30 artisti big in gara sono disponibili sulle piattaforme online e di streaming. Spotify ha reso nota la prima classifica ufficiale con tutte le 30 canzoni di Sanremo 2024.

La canzone più ascoltata è “Sinceramente” di Annalisa tallonata da “I p’ me, Tu p’ te” di Geolier. Terza posizione per “La noia” di Angelina Mango. Al quarto posto, invece, troviamo Alessandra Amoroso con “Fino a qui” seguita da Mahmood con la sua “Tuta gold”. Bene anche i The Kolors alla sesta posizione seguiti da IramaMr. RainEmma e Loredana Bertè al decimo posto. Fanalini di coda: Fiorella Mannoia, Renga e Nek e i Ricchi e Poveri.

La classifica delle canzoni di Sanremo 2024 più ascoltate su Spotify

Spotify, il servizio musicale digitale che ti consente di ascoltare milioni di brani, ha reso nota la classifica delle canzoni più ascoltate della 74esima edizione del Festival di Sanremo 2024. Ecco la classifica completa:

  1. Sinceramente – Annalisa;

  2. I p’ me, Tu p’ te – Geolier;

  3. La noia – Angelina Mango;

  4. Fino a qui – Alessandra Amoroso;

  5. Tuta Gold – Mahmood;

  6. Un ragazzo una ragazza – The Kolors;

  7. Tu no – Irama;

  8. Due altalene – Mr Rain;

  9. Apnea – Emma;

  10. Pazza – Loredana Bertè;

  11. Tutto qui – Gazzelle;

  12. Vai! – Alfa;

  13. Casa mia – Ghali;

  14. Ricominciamo tutto – Negramaro;

  15. Onda alta – Dargen D’Amico;

  16. Ti muovi – Diodato;

  17. Fragili – Il Tre;

  18. Click Boom! – Rose Villain;

  19. Diamanti grezzi – Clara;

  20. Autodistruttivo – La Sad;

  21. Governo Punk – Bnkr44;

  22. Finiscimi – Sangiovanni;

  23. Capolavoro – Il Volo;

  24. Il cielo non ci vuole – Fred De Palma;

  25. La rabbia non ti basta – BigMama;

  26. L’amore in bocca – Santi Francesi;

  27. Spettacolare – Maninni;

  28. Mariposa – Fiorella Mannoia;

  29. Pazzo di te – Renga e Nek;

  30. Ma non tutta la vita – Ricchi e Poveri.

    È Angelina Mango la vincitrice della 74esima edizione di Sanremo.  La sua La noia è la canzone premiata sulla base dei voti delle tre giurie: televoto, sala stampa e Giuria delle radio. Mango si aggiudica anche il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale e il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla. Al secondo posto Geolier con I p'me, tu p'te, al terzo Annalisa con Sinceramente, al quarto Ghali con Casa mia e al quinto Irama con Tu no. È stata una finale da record per il televoto. A lungo durante la serata si sono registrati disservizi a causa dell'enorme traffico e sui social è scoppiato il panico: Amadeus ha dovuto rassicurare in corso d'opera che tutto sarebbe andato come previsto.

LA CLASSIFICA FINALE DI SANREMO 2024 

  1. Angelina Mango

  2. Geolier

  3. Annalisa

  4. Ghali

  5. Irama

  6. Mahmood

  7. Loredana Bertè

  8. Il Volo

  9. Alessandra Amoroso

  10. Alfa

  11. Gazzelle

  12. Il Tre

  13. Diodato

  14. Emma

  15. Fiorella Mannoia

  16. The Kolors

  17. Mr. Rain

  18. Santi Francesi

  19. Negramaro

  20. Dargen D’Amico

  21. Ricchi e Poveri

  22. BigMama

  23. Rose Villain

  24. Clara

  25. Renga e Nek

  26. Maninni

  27. La Sad

  28. BNKR44

  29. Sangiovanni

  30. Fred De Palma

IL PESO DEL TELEVOTO 

Angelina Mango è stata incoronata sulla base delle percentuali dei voti ricevuti dalle tre Giurie: il televoto ha pesato al 34%. Il giudizio della Sala stampa e quello della Giuria delle radio valevano ognuno il 33% del risultato complessivo.



E voi? Avete visto il festival di Sanremo? Che ne pensate dei brani in gara e della classifica finale? Per chi tifavate? Parliamone!


Paolo

martedì 27 febbraio 2024

GIOVANI VS POLIZIA: manifestazione pacifica a Pisa

Negli scorsi giorni è successo un fatto allarmante nella città italiana di Pisa, in Toscana. 

La presa di posizione della società civile pisana prosegue senza soluzione nei confronti dei fatti avvenuti nella mattina di venerdì 23 febbraio in pieno centro, quando un gruppo di studenti (moltissimi dei quali minorenni) in corteo per manifestare in favore della Palestina sono stati presi a manganellate dalla Polizia.

I docenti del liceo 'Filippo Buonarroti' esprimono il loro sgomento "davanti a quanto accaduto durante la manifestazione studentesca per il cessate il fuoco in Palestina. Non soltanto infatti agli studenti è stato impedito l’accesso a piazza dei Cavalieri, per motivi francamente incomprensibili, ma soprattutto tale divieto si è trasformato in un attacco violento da parte delle forze dell’ordine contro ragazzi e ragazze che, come è possibile vedere dai tanti filmati che stanno circolando in rete, non avevano con sé alcuno strumento di offesa". 

Come insegnanti ed educatori, infatti, si dovrebbe denunciare un simile comportamento da parte di un’istituzione il cui compito precipuo è quello di garantire l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. Quale fiducia nelle istituzioni può generare un attacco così gratuito alla libertà di manifestare pacificamente il proprio pensiero, una libertà che è la nostra Costituzione a garantire? Quale messaggio riceveranno dei ragazzi che si stanno formando dalle manganellate che hanno visto cadere sulle teste loro e dei compagni durante una manifestazione per la pace?.


I docenti del liceo 'Russoli', l'istituto che si affaccia nella strada dove sono avvenuti i fatti e da cui provenivano molti dei partecipanti al corteo, ricostruiscono l'accaduto: "Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli. 


Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate - prosegue la missiva - Non sappiamo se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in via Tavoleria".




Polizia contro i giovani a Pisa

 

 Invece, gli studenti della nostra città che sono usciti per esprimere pacificamente le proprie idee a supporto di persone innocenti che una guerra sta uccidendo, hanno subito un vero e proprio agguato e un’aggressione a freddo da parte delle forze dell’ordine. 


Che ne pensate a riguardo? Esistono casi simili in Spagna? La polizia prende il sopravvento tramite l’abuso di potere durante manifestazione pacifiste o cortei spontanei per le città?


Diteci la vostra.


Paolo


lunedì 26 febbraio 2024

Il Festival di Sanremo: una storia di 74 anni

 Il Festival di Sanremo è sempre stato un evento atteso da tutta Italia; ma è negli ultimi cinque anni che ha raggiunto un apice di ascolto e partecipazione mai visto prima per motivi che molto spesso vanno al di là della musica e che arrivano a toccare questioni politiche e sociali.

Secondo l'analisi di Volocom, società milanese leader nel monitoraggio dell'informazione, il Festival di Sanremo 2024 è stato il più discusso nella storia della manifestazione.                                               

Sono state 99mila le citazioni sulla stampa cartacea e web. Volocom, che ha preso in esame gli articoli usciti sui media durante l'intera settimana del Festival di Sanremo, ha evidenziato come i picchi si siano raggiunti con la gag del Ballo del Qua Qua e le polemiche su John Travolta, il polverone suscitato dal testa a testa fra Angelina Mango e Geolier e tutte le spiegazioni sul sistema di voto e "Stop all genocidio", la frase di Ghali che ha suscitato una serie di reazioni e di dibattiti.

È quindi evidente come il Festival rispecchi inevitabilmente i vari aspetti della società, cultura e politica italiana fin dalla sua nascita.

Il Festival di Sanremo nacque nel 1951 da un'idea del giovane giornalista Remigio Paone, col fine di creare un evento che favorisse la diffusione della musica pop italiana e fornisseuna piattaforma per la scoperta di nuovi talenti emergenti. 

La prima edizione al Casinò di San Remo fu un successo immediato, in cui trionfò la canzone di Nila Pizzi “Grazie deiFiori”.

Negli anni Cinquanta e Sessanta il Festival di Sanremo si affermò come un importante trampolino di lancio per gli artisti emergenti e consolidò le carriere dei più grandi cantanti italiani. Canzoni come "Nel Blu Dipinto di Blu"; di Domenico Modugno divennero successi mondiali che portarono la musica italiana al di fuori dei confini nazionali.

Negli anni '70 il festival visse un periodo di protesta e cambiamento sociale, riflettendo l'atmosfera tumultuosa dell'epoca. Il palco dell’Ariston diventò una piattaforma per l'espressione di artisti socialmente impegnati e la partecipazione di cantanti stranieri contribuì all'ulteriore internazionalizzazione del festival.

Negli anni '80 si introdussero nuove tendenze musicali e ci fu un aumento dell'uso degli effetti visivi nell'intrattenimento, trasformando il Festival in uno spettacolo televisivo con milioni di telespettatori diventando quindi un vero e proprio fenomeno di massa.

Oggi il Festival di Sanremo è uno degli eventi musicali più importanti in Italia. Trasmesso in diretta a livello nazionale e internazionale, continua a mostrare nuovi talenti e a celebrare artisti affermati.

Ogni anno il festival suscita accesi dibattiti e lascia una forte impronta nel panorama musicale italiano, dimostrando che è molto di più di un semplice concorso musicale.

Nelle sue diverse fasi storiche, il festival ha continuato ad evolversi, adattandosi ai cambiamenti sociali e rimanendo un faro culturale nel panorama italiano. Con la sua storia affascinante e la sua influenza duratura, il Festival di Sanremo rimane parte integrante della ricca tradizione musicale italiana.


Lucia

QUALI SONO LE MINORANZE LINGUISTICHE IN ITALIA E DOVE SONO?

In Italia si parlano 12 lingue ufficialmente riconosciute , oltre all’ italiano . Da nord a sud, circa 3 milioni di persone, distribuite i...