Il vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo è SIMONE CRISTICCHI con la canzone TI REGALERÒ UNA ROSA.
Un brano coraggioso che parla della pazzia, tema spinoso e non solo per il festival della canzone "leggera" per eccellenza. Quindi Sanremo quest'anno fa una scelta coraggiosa premiando sia tra i CAMPIONI che tra LE NUOVE PROPOSTE (l'altra categoria in gara) due canzoni assolutamente fuori dalla logica sanremese. La categoria dei giovani infatti è stata vinta dal brano "PENSA" di FABRIZIO MORO contro la mafia e ispirato dalle figure dei due giudici Falcone e Borsellino, uccisi da Cosa Nostra.
Il vincitore Cristicchi racconta: "Questa canzone è esplosa dentro di me in maniera prorompente dopo la grande emozione vissuta nel mio viaggio attraverso gli ex manicomi italiani. Mi andava di trasmettere questo, proprio perché quest'esperienza mi ha segnato molto, dentro". Ed è sorpreso, il cantautore, del riscontro popolare tributato al suo brano. "All'inizio - racconta - credevo che il messaggio potesse arrivare solo agli addetti ai lavori, a quellii che ascoltano i dischi e i testi in maniera più approfondita. Invece, mi ha stupito l'emozione, palpabile, delle persone che mi fermavano".
Appena ha saputo della vittoria, dice, "ho pensato ad Antonio, a tutti quelli come lui, che magari per una volta, per questi cinque giorni, hanno avuto una voce, sono riusciti a esistere e a non essere solo cartelle cliniche, e basta". Il cantautore spiega che per Sanremo ha scelto "Ti regalerò una rosa" perché non ne aveva altre, e poi perché voleva "addrizzare un po' il tiro", dopo aver raggiunto il successo, due anni fa, con una "canzonetta-tormentone" come "Vorrei cantare come Biagio Antonacci". Come definire il "matto"? "Impossibile farlo in una sola maniera, ci sono tomi, studi, che cercano di mettere in luce questa figura. Per me il 'matto' - dice Cristicchi - è qualcosa che incuteva timore, dopo aver attraversato quel cancello la paura è svanita. Certo, non voglio negare la pericolosità, la malatia mentale come accadeva negli anni Settanta. Ma i 'matti' hanno dei nemici: l'indifferenza, la mancanza di curiosità nell'approccio. Io condivido il pensiero di Basaglia: il fatto cioè che il 'matto' diventi tale, spesso, perché è la società che lo rende così". (Dichiarazione e foto tratte da La Repubblica)
Appena ha saputo della vittoria, dice, "ho pensato ad Antonio, a tutti quelli come lui, che magari per una volta, per questi cinque giorni, hanno avuto una voce, sono riusciti a esistere e a non essere solo cartelle cliniche, e basta". Il cantautore spiega che per Sanremo ha scelto "Ti regalerò una rosa" perché non ne aveva altre, e poi perché voleva "addrizzare un po' il tiro", dopo aver raggiunto il successo, due anni fa, con una "canzonetta-tormentone" come "Vorrei cantare come Biagio Antonacci". Come definire il "matto"? "Impossibile farlo in una sola maniera, ci sono tomi, studi, che cercano di mettere in luce questa figura. Per me il 'matto' - dice Cristicchi - è qualcosa che incuteva timore, dopo aver attraversato quel cancello la paura è svanita. Certo, non voglio negare la pericolosità, la malatia mentale come accadeva negli anni Settanta. Ma i 'matti' hanno dei nemici: l'indifferenza, la mancanza di curiosità nell'approccio. Io condivido il pensiero di Basaglia: il fatto cioè che il 'matto' diventi tale, spesso, perché è la società che lo rende così". (Dichiarazione e foto tratte da La Repubblica)
ED ECCO IL TESTO DELLA CANZONE: POTETE ASCOLTARLA MENTRE LA LEGGETE CLICCANDO QUI E VOLENDO POTETE ANCHE VEDERE IL VIDEO DI SANREMO.
SANREMO 2007 Simone Cristicchi - "Ti regalerò una rosa"
(di Simone Cristicchi)
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio... misurate le distanze
E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso?
Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cllniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.
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3 commenti:
Bella, davvero bella la canzone di Cristicchi, non solo il testo ma anche la musica e gli arrangiamenti orchestrali.
Sia la storia che la canzone di Simone Cristicchi mi son sembrate davvero interessanti... un argomento, a volte, troppo dimenticato...
Da quando l'ho sentita la ritenevo chiara vincitrice...
Invece il secondo e terzo posto, a mio avviso, non li trovo tanto meritati...
anche a me piace questa canzone.Dopo le polemiche di questo festival e tanti soldi spesi,meno male che almeno ha vinto una canzone così interessante
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