mercoledì 7 marzo 2007

8 MARZO IN ROSA


DOMANI 8 MARZO È LA FESTA DELLE DONNE.
Care amiche vi regaliamo (purtroppo solo virtualmente!)
il mazzo di mimose che ricevereste in Italia.

Ma come nasce questa festa? L'origine della festività è controversa. Una possibilità è che la sua istituzione risalga al 1910 nel corso della II Conferenza dell'Internazionale socialista di Copenaghen.

Le femministe italiane sostengono che l'unica data certa sia l'8 marzo 1917 (27 febbraio secondo il calendario non riformato) quando le operaie di Pietroburgo (Russia) manifestarono contro la guerra e la penuria di cibo (nell'ambito della rivoluzione di febbraio). Si ipotizza che per rendere più universale e meno caratterizzato politicamente il significato della ricorrenza, si preferì omettere il richiamo alla Rivoluzione russa ricollegandosi ad un episodio non reale, ma verosimile, della storia del movimento operaio degli Stati Uniti .
In
Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.
Ad ogni modo, in Italia è molto diffusa un'ipotesi che fa risalire l'origine della festa ad un grave fatto di cronaca avvenuto negli Stati uniti, nel 1908 a New York. Alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita. Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.
Altra ipotesi è che questa storia sia in realtà un adattamento di un fatto realmente accaduto ma con tempi e modalità leggermente diverse.
Secondo quest'altra ipotesi, l'incendio avvenne nel
1911 (quindi dopo, e non prima della tradizionale data di nascita della festa, il 1910), a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. L'incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica si chiamavano Max Blanck e Isaac Harris, vennero prosciolti nel processo penale ma persero una causa civile.

(Fonte Wikipedia)

Come dimostrano i fatti di cronaca, c'è ancora molto cammino da fare non solo verso l'uguaglianza delle donne, ma verso una società più giusta nei confronti di tutti.

3 commenti:

mariajesus ha detto...

Auguri a tutte le donne che oggi visiterano il sito :)
Speriamo che un giorno, non molto lontano, l'unica cosa per la quale si debba "festeggiare" l'8 Marzo sia per le vicende storiche...
Intanto, invece di un mazzo di mimose, io vi porto un pezzo di una canzone dedicata alle donne:

"Lei la mia ragione e il mio perchè,
il centro del mio vivere,
la luce di un mattino che non perderai.
Lei..lo specchio dove tornerai,
dove ti riconoscerai,
semplicemente come sei,
esattamente come lei..."

Denis ha detto...

Auguri a tutte le donne che leggono il nostro blog (auguri anche alle altre, ma tanto se non leggono il blog no lo possono sapere)

María ha detto...

fino a oggi c'è fatto tanto per riuscire ad avere l'uguaglianza ma purtroppo veramente c'è ancora tantissimo da fare.Ancora oggi nel mondo una di ogni 5 donne venne violentata o ha sofferto l'intento di abusi sessuali nel percorso della sua vita;ancora ci sono tante donne che soffrono la violenza di genere;ancora non abbiamo i diritti più basici in tanti posti al mondo;ancora non abbiamo gli stessi stipendi per lo stesso lavoro;ancora le nostre culture hanno una base maschilista;ancora....beh,tutti lo sapiamo.
Ma magari, se almeno c'è qualcosa che le donne possiamo fare subito, è finire con la rivalità imposta che ancora esiste tra di noi è che non ci lascia avanzare nello stesso modo in cui si potrebbe fare in questo cammino all'uguaglianza¡

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