Ci sono i celebri "pizzini" (i bigliettini con gli ordini di Bernardo Provenzano), il "Gay pride" e persino i recentissimi "Dico" (la legge sulle unioni di fatto). La lingua italiana cambia e nuove voci fanno il loro ingresso nel vocabolario. A promuovere ufficialmente questi ed altri 700 neologismi è l'edizione 2008 del dizionario Devoto-Oli, presentata alcuni giorni fa a Roma nella sede centrale della Dante Alighieri. Ne emergono il ritratto di una società che si trasforma ed anche alcune sorprese. Molte delle novità presenti tra le 150mila definizioni del volume, hanno avuto origine nel mondo dei mass media. "I mezzi di comunicazione di massa coniano e diffondono nuovi termini - dice lo storico della lingua italiana Luca Serianni - Ovviamente non è poi detto che ogni parola entri stabilmente nell'uso quotidiano dei parlanti, però il loro ruolo è importantissimo". Un'altra inesauribile fonte di neologismi è il mondo dei computer. L'informatica ha generato molte parole, spesso ispirate all'inglese, che sono utilizzate comunemente da un numero significativo di persone. Tra i termini entrati nel vocabolario si segnalano ad esempio "bannare" (vietare l'accesso a un utente), "downloadare" (scaricare un file da una rete) e "defacciare" (modificare illecitamente parti di un sito web).
La selezione delle voci ha seguito regole ben precise. "In genere, per essere inserito in un dizionario, un neologismo deve superare un periodo di quarantena in cui si verifica la sua effettiva circolazione - spiega Luca Serianni - Questo vale per le parole nuove come "carcerizzare" (un modo critico di indicare la punizione con il carcere) e anche per gli usi innovativi di termini già esistenti come "cuneo", che ora è impiegato anche parlando di cuneo fiscale". Talvolta alcuni degli inserimenti sono stati imposti dalla cronaca.
La selezione delle voci ha seguito regole ben precise. "In genere, per essere inserito in un dizionario, un neologismo deve superare un periodo di quarantena in cui si verifica la sua effettiva circolazione - spiega Luca Serianni - Questo vale per le parole nuove come "carcerizzare" (un modo critico di indicare la punizione con il carcere) e anche per gli usi innovativi di termini già esistenti come "cuneo", che ora è impiegato anche parlando di cuneo fiscale". Talvolta alcuni degli inserimenti sono stati imposti dalla cronaca.
Non mancano, poi, le nuove voci meno note. Da "acido abscissico" (un ormone vegetale) a "crossmediale" (che opera su più media), sono molti i neologismi ugualmente importanti ma sconosciuti a molti italiani. Per chiarire di cosa si tratta, in questi casi, sarà fondamentale consultare il dizionario. Uno strumento che, del resto, ha da sempre come compito principale spiegare il significato delle parole.
Adattato da La Repubblica del 15 maggio 2007
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