martedì 16 gennaio 2007

MANIFESTO DELLA MODA CONTRO L'ANORESSIA



Il ministro Melandri: «Disinformazione sul manifesto della moda contro l'anoressia» e «Occorre chiedere alle modelle un certificato medico che escluda disturbi alimentari»


Sui contenuti del Manifesto di autoregolamentazione contro l'anoressia, firmato dagli stilisti il 19 dicembre a Palazzo Chigi, c'è disinformazione: lo afferma il ministro delle politiche giovanili, Giovanna Melandri, che critica «alcuni operatori del settore che, a mezzo stampa, ne commentano i contenuti dando dimostrazione di non conoscerli a fondo». In particolare, il ministro ribadisce che«non c'è alcun punto, nel Manifesto, secondo cui le modelle con Indice di massa corporea (peso in chili diviso il quadrato della statura, ndr) inferiore a 18 non possano sfilare» e che quello che conta è lo stato di salute delle ragazze che sfilano.


IMC NON UNICO PARAMETRO - «A pochi giorni dalle prime sfilate della Moda donna - afferma il ministro - ribadisco l'auspicio che dalle passerelle romane e milanesi arrivino già i primi segnali di adesione degli stilisti al Manifesto nazionale di autoregolamentazione della Moda italiana contro l'anoressia, firmato dal ministero per le Politiche giovanili, Alta Roma e Camera Nazionale della Moda italiana». In Italia, spiega il ministro, abbiamo scelto «una via diversa da quella spagnola, che superasse l'impostazione secondo cui l'Imc sia l'unico ed esclusivo valore con cui si determina la presenza o l'assenza di un disturbo alimentare.


CERTIFICATO MEDICO - Nel confronto con molti esperti, infatti, abbiamo valutato che non tutte le donne con Imc inferiore a 18 sono malate e, allo stesso tempo, che vi sono molte donne con Imc anche superiore a 18 che soffrono di bulimia nervosa (un disturbo meno visibile dell'anoressia, che consente alle ragazze di restare spesso normopeso)». Il solo Imc quindi, ribadisce il ministro, non basta. «Per questo - spiega - abbiamo valutato più ragionevolmente la necessità di chiedere alle modelle un certificato medico che, basandosi non solo sulla valutazione dell'Imc, ma anche su tutta un'altra serie di parametri, sia in grado di escludere disturbi alimentari conclamati nelle ragazze chiamate a sfilare o posare».


SFILATE VIETATE ALLE UNDER 16 - «Il Manifesto inoltre - sottolinea ancora il ministro - impedisce di sfilare alle modelle under 16 e impegna i firmatari a promuovere la diffusione nei negozi anche di taglie come la 46 e la 48». «In generale - conclude Melandri - il tentativo che abbiamo avanzato con Alta Roma e Camera Nazionale della Moda è stato quello di tracciare un confine tra magrezza e malattia e dire basta a esempi sbagliati per le più giovani, promuovendo modelli estetici quantomeno diversificati e comunque positivi e solari per le tante ragazze che vedono nelle mannequin un modello da imitare».
Testo da Il Corriere della Sera (foto da Internet)

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