In commissione Giustizia passa l'emendamento che consente di trasmettere al bambino il cognome della madre o del padre o di entrambi.
"Non si parlerà più di bimbi illegittimi"
I figli potranno avere il cognome del padre o quello della madre oppure quello di entrambi. Questo l'emendamento approvato oggi in commissione Giustizia del Senato che ha messo in difficoltà il ministro Rosy Bindi. Il ministro della famiglia infatti aveva presentato un emendamento governativo secondo il quale i figli avrebbero dovuto avere il cognome di entrambi i genitori. La commissione ha preferito approvare la modifica del relatore del testo di legge che consente ai genitori ampia scelta sul cognome da dare ai propri figli. Dopo lo strappo della sua maggioranza Rosy Bindi ha lasciato Palazzo Madama, delusa ed amareggiata senza aprire bocca. Ai senatori, d'altra parte, non piaceva per nulla la linea governativa che proponeva che al figlio venissero trasmessi entrambi i cognomi dei genitori. L'emendamento approvato prevede anche che il figlio a cui sia stato attribuito il cognome del padre e della madre può, a scelta, trasmetterne uno solo al proprio figlio. L'approvazione della modifica legislativa ha scatenato il commento soddisfatto di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori ulivisti: "Non si parlerà più di figli legittimi o illegittimi, ma di figli nati dal matrimonio o fuori dal matrimonio. E questo è un risultato molto importante", ha commentato uscendo dalla commissione Giustizia. Quanto "all'uscita di scena" del ministro Finocchiaro aggiunge che "è stato scelto di dare la libertà ai coniugi di poter decidere. E quando il ministro Bindi ha visto che questo era l'orientamento della commissione ha deciso di rinunciare ai propri emendamenti".
Testo da La Repubblica e foto da La Stampa web
I figli potranno avere il cognome del padre o quello della madre oppure quello di entrambi. Questo l'emendamento approvato oggi in commissione Giustizia del Senato che ha messo in difficoltà il ministro Rosy Bindi. Il ministro della famiglia infatti aveva presentato un emendamento governativo secondo il quale i figli avrebbero dovuto avere il cognome di entrambi i genitori. La commissione ha preferito approvare la modifica del relatore del testo di legge che consente ai genitori ampia scelta sul cognome da dare ai propri figli. Dopo lo strappo della sua maggioranza Rosy Bindi ha lasciato Palazzo Madama, delusa ed amareggiata senza aprire bocca. Ai senatori, d'altra parte, non piaceva per nulla la linea governativa che proponeva che al figlio venissero trasmessi entrambi i cognomi dei genitori. L'emendamento approvato prevede anche che il figlio a cui sia stato attribuito il cognome del padre e della madre può, a scelta, trasmetterne uno solo al proprio figlio. L'approvazione della modifica legislativa ha scatenato il commento soddisfatto di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori ulivisti: "Non si parlerà più di figli legittimi o illegittimi, ma di figli nati dal matrimonio o fuori dal matrimonio. E questo è un risultato molto importante", ha commentato uscendo dalla commissione Giustizia. Quanto "all'uscita di scena" del ministro Finocchiaro aggiunge che "è stato scelto di dare la libertà ai coniugi di poter decidere. E quando il ministro Bindi ha visto che questo era l'orientamento della commissione ha deciso di rinunciare ai propri emendamenti".
Testo da La Repubblica e foto da La Stampa web
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