mercoledì 13 dicembre 2006

CAROFIGLIO LEGGE CAROFIGLIO

FINALMENTE VI POSSIAMO OFFRIRE LE IMMAGINI DELLA CONFERENZA DI CAROFIGLIO DELLO SCORSO NOVEMBRE A VALENCIA!
Abbiamo scelto il momento forse più divertente: quando lo scrittore ha letto un passo del suo libro Testimone inconsapevole. Vi proponiamo il testo e il video che è diviso in due momenti successivi.

Buon divertimento!

Lo psichiatra era alto, massiccio, imponente, con la barba e mani come badili.
Me lo immaginai mentre immobilizzava a ceffoni un pazzo scatenato e gli metteva
la camicia di forza.
Fu abbastanza gentile, considerate la barba e la mole. Mi fece raccontare tutto
e faceva sì con la testa. Questo mi parve rassicurante. Poi pensai che anch'io
facevo sì con la testa, quando i clienti parlavano e mi sentii meno rassicurato.
Comunque disse che soffrivo di una forma particolare di disturbo
dell'adattamento. La separazione aveva funzionato nella mia psiche come una
bomba ad orologeria e a un certo punto aveva prodotto un effetto di rottura.
Anzi una serie di rotture a catena. Avevo fatto male a trascurare il problema
per tanti mesi. C'era stata una degenerazione del disturbo di adattamento, che
rischiava di trasformarsi in una depressione di media severità. Queste
situazioni non andavano sottovalutate. Non dovevo preoccuparmi però perché il
fatto di essere andato dallo psichiatra costituiva un segno positivo di
autoconsapevolezza e una premessa per guarire. Certo era necessario un
trattamento farmacologico, ma insomma nel giro di qualche mese la situazione
sarebbe migliorata decisamente.
Pausa e sguardo intenso. Doveva far parte della terapia.
Poi si mise a scrivere, riempiendo una pagina di ricettario con nomi di
ansiolitici e antidepressivi.
Dovevo prendere quella roba per due mesi. Dovevo cercare di distrarmi. Dovevo
evitare di rimuginare su me stesso. Dovevo cercare di cogliere gli aspetti
positivi delle cose evitando di pensare che la mia situazione fosse senza
sbocco. Dovevo dargli trecentomila, di ricevuta non parliamone e ci vediamo di
qui a due mesi per il controllo.
Salutandomi, sulla porta, mi sconsigliò di leggere i foglietti illustrativi dei
farmaci. Era un vero conoscitore della psiche umana.
Cercai una farmacia lontana dal centro, per non fare incontri. Volevo evitare
che davanti a qualche mio cliente, o a qualche mio collega il farmacista
gridasse al commesso nel retro frasi del tipo: "controlla nell'armadio degli
psicofarmaci se abbiamo il valium psichiatrico extraforte per questo signore.
Dopo aver girato un po' in macchina scelsi una farmacia del rione Japigia, ai
confini della città. La farmacista era una ragazza ossuta, dall'aria poco
socievole e le diedi la ricetta senza guardarla in faccia. Mi sentivo a mio agio
come un seminarista in un porno shop.
La farmacista ossuta stava già facendo il conto quando recitai la parte che
avevo preparato: "Giacché ci sono prendo anche una cosa per me. Ha della
vitamina C effervescente?.
Mi guardò un secondo, senza dire niente. Conosceva il copione. Poi mi diede la
vitamina C, assieme a tutto il resto. Pagai e scappai come un ladro.
Arrivato a casa, scartai, aprii le scatole e lessi i foglietti illustrativi dei
medicinali. Erano tutti interessanti, ma la mia attenzione fu attratta in modo
ipnotico dagli effetti collaterali dell'antidepressivo: il Trittico a base di
trazodone.
Si cominciava da semplici vertigini per passare rapidamente a secchezza delle
fauci, visione confusa, stipsi, ritenzione urinaria, tremori e alterazione della
libido.
Pensai che per l'alterazione della libido avevo provveduto da solo e seguitai a
leggere. Così scoprii che un numero ridotto di uomini che assumono trazodone
sviluppa erezioni prolungate e dolorose, cioè il cosiddetto priapismo.
Questo problema poteva anche richiedere un intervento chirurgico di emergenza,
il quale a sua volta poteva determinare una menomazione sessuale permanente.
Il finale però era rassicurante: il rischio di overdose mortali per assunzione
di trazodone era fortunatamente più basso rispetto a quello connesso
all'assunzione di antidepressivi triciclici.
Finito di leggere, presi a meditare.
Che si fa nel caso di una erezione prolungata e dolorosa? Si va in ospedale
tenendoselo in mano? Si mettono delle mutande molto comode? Cosa si dice al
dottore? Qual è la menomazione sessuale permanente?
E ancora: cosa ci vuole per una overdose mortale di trazodone? Bastano due
pillole? Bisogna farsi l'intera scatola ?
Non trovai risposte a quelle domande ma il Trittico finì nel cesso insieme a
tutti gli altri medicinali che mi aveva prescritto il mio psichiatra. Il mio ex
psichiatra.
Svuotai coscienziosamente tutte le confezioni e tirai la catena. Poi buttai
nella spazzatura le scatole, i flaconi, le fiale e i foglietti illustrativi.
Quando ebbi finito mi versai mezzo bicchiere abbondante di whisky, eviti gli
alcolici, e misi nel videoregistratore la cassetta di Momenti di gloria. Una
delle poche che avevo portato via con me.
Mentre cominciavano a scorrere le prime immagini accesi una marlboro, eviti la
nicotina, almeno di sera, e per la prima volta, dopo molto tempo, mi sentii
quasi di buon umore.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Che bello! Grazie Giò... quel momento è stato molto carino :o)

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