Una parola al giorno, toglie il medico di torno!
(il proverbio originale è: una mela al giorno toglie il medico di torno!)
Dopo qualche settimana, riprendiamo la nostra rubrica dedicata all'origine dell'espressioni e delle parole in italiano. Ci occupiamo oggi dei SALUTI.
(il proverbio originale è: una mela al giorno toglie il medico di torno!)
Dopo qualche settimana, riprendiamo la nostra rubrica dedicata all'origine dell'espressioni e delle parole in italiano. Ci occupiamo oggi dei SALUTI.
Il saluto italiano più comune ed ormai diffuso internazionalmente è sicuramente CIAO, eppure non sempre è stato così. Pensate che soltanto agli inizi del Novecento, un italiano del nord, uno del centro e uno del sud, salutando un amico non diceva: CIAO, ma a seconda dei casi: BUONGIORNO, BUONASERA, ADDIO, ARRIVEDERCI.
CIAO era diffuso soprattutto in Lombardia, che aveva alterato l'espressione S-CIAO del dialetto veneziano (SCHIAVO in italiano). In origine, in Veneto, SCHIAVO era forma comune di saluto riverenziale: "schiavo vostro"; specialmente come formula di commiato ossequioso. Nella forma italiana, questa formula di saluto era già comparsa un secolo fa in Toscana, ma non durò molto. Si affermò invece in ogni regione ma nella forma dialettale e semplificata usata in Lombardia: CIAO. La diffusione e la fortuna di questa "paroletta", si deve alla sua brevità e alla facilità di pronuncia che l'ha resa di uso comune anche in altri paesi europei tra i quali la Spagna, dove viene però usata solo come formula di saluto finale, mentre in Italia si usa sia quando ci si incontra che quando ci si lascia, ma attenzione: solo con gli amici.
ADDIO (che "formalmente" assomiglia molto alla forma spagnola "adiós" ed è per questo fonte di interferenze) invece, si usa ormai solo saluti "definitivi". Qualche linguista suggerisce che questo sia dovuto alla presenza della parola DIO e che quindi evochi l'idea di una separazione sentita proprio più "definitiva". Ma in realtà, questo saluto non ha tale significato "doloroso"; deriva dall'allocuzione A DIO e significa proprio "io ti raccomando" e ha quindi un significato affettuoso.
Informazioni tratte dal libro "Nella foresta del vocabolario" di Aldo Gabrielli, immagine da Internet
2 commenti:
Giò ti hai dimenticato di SALVE che credo venga usata tra persone sconociute.
Alberto
Hai ragione, Alberto. Ma ho lasciato volontariamente SALVE per un prossimo post, in modo da non rendere questo troppo lungo.
Hai fatto comunque benissimo a farmelo notare. Grazie e a presto!
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