lunedì 23 aprile 2007

NON PAGO DI LEGGERE!




Oggi, giorno della festa internazionale del libro e di Sant Jordi, ci uniamo insieme agli amici chiodini di Sagunto e a quelli del blog di Non solo lingua alla protesta per il canone sui libri presi in prestito in biblioteca. Ci sembra un provvedimento incredibile: "senza conoscenza non c'è cultura, senza cultura non c'è vita" dice Dario Fo . Visitate le pagine italiane della campagna NON PAGO DI LEGGERE e quelle spagnole e se volete, spargete la voce.

Questo è l'incredibile provvedimento della UE:


[Il 16 gennaio 2004] l’ Unione Europea ha aperto un procedimento di infrazione contro alcuni paesi europei, tra cui l’Italia, "colpevoli" di non aver introdotto la remunerazione degli autori e degli editori per i prestiti effettuati in biblioteca. E’ una misura che si inscrive in un quadro generale di attacco al diritto di leggere e di consumare cultura, musica, informazione. (...) Anche se non dovesse sortire effetti immediati, la procedura europea ha già ottenuto il risultato di far considerare oggi plausibile ciò che fino a ieri sembrava inconcepibile. Dovremo dunque far pagare i prestiti in biblioteca per ridistribuire royalties agli editori e (in piccola parte) agli autori? Dovremmo sottrarre al già risicato budget di acquisto delle biblioteche pubbliche una quota per il pagamento dei diritti alla SIAE magari proporzionale al numero di iscritti (come in Francia) o dei prestiti, con il risultato encomiabile di punire le biblioteche più attive ed efficienti? Dovremmo addossare allo stato la spesa, configurando una indiretta tassa sulla lettura? Tutte queste soluzioni sono ugualmente indigeste. Le biblioteche hanno un’altra concezione del diritto d’autore: esistono e combattono perché gli autori (non solo quelli dei bestseller) siano conosciuti, letti, amati. Perché possano essere conosciuti, letti e amati anche dopo essere spariti dagli ostensori del mercato, dove rimangono per una vita media di soli sei, sette mesi. Le biblioteche hanno un’altra concezione del diritto d’autore: investono in catalogazione, promozione, stoccaggio per permettere agli autori di raggiungere i loro lettori. Esse rappresentano un grande scaffale aperto per l’editoria e per la libertà di informazione.


(dal sito NON PAGO DI LEGGERE)

2 commenti:

María ha detto...

con questi provvedimenti come direbbe un vecchio amico...l'unione europea "va bene"...

mariajesus ha detto...

sempre le solite scuse per prendere più soldi...
Non sono contro la prottezione dei diritti d'autore... però, senza commercializzare con la cultura!

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