sabato 23 febbraio 2008

GLI OGGETTI DELLA NOSTALGIA

Non avevano pretese e si sono trasformati in miti. Adorati, utilizzati sino allo sfinimento, rimbalzati tra generazioni. Sono gli oggetti quotidiani che hanno lasciato un segno indelebile. E sono diventati icone. Molto più preziose del raro, del difficile, del costosissimo. Immediatamente riconoscibili nel loro design che, un tempo, non era ancora sinonimo di tendenza ma semplicemente di utile. Basta uno sguardo e la memoria si riaccende.





Il mangiadischi dell'infanzia, la televisione portatile Brionvega, la Fiat 500, le lampade Eclisse e Tolomeo, la Vespa 50, il telefono Grillo.

Cinquanta tra questi oggetti amati, di un amore senza condizioni, saranno radunati nella mostra "Ieri, oggi, domani. Oggetti icone" (21 Febbraio-16 marzo Villa Sartiano Giussano).


A parlare di loro, a raccontare il rapporto con gli oggetti quotidiani, ci pensano personaggi come Renzo Arbore, Carlo Verdone, e molti altri.

Il materiale è stato raccolto sotto la forma dell'oggetto del desiderio per eccellenza: le figurine Panini.
Quelle che più di una generazione hanno scambiato, negoziato, acquistato per pochi spiccioli e con un traguardo ben preciso: completare l'album dei calciatori griffato Panini.
"Abbiamo scelto la formula delle figurine - dicono le organizzatrici - perché questi oggetti che ora sono conservati nei musei, facevano parte della vita di tutti i giorni e ci sembra quasi un tradimento rispetto al fatto che erano nati con noi, per una vita semplice".
E ciascuno ha il suo prediletto.
Per Renzo Arbore, per esempio, la 500 è un miracolo: "Ha una comodità straordinaria, anche per un adulto come me. Il tettuccio apribile permette di respirare subito l'aria del mattino e si può richiudere immediatamente alla prima goccia di pioggia. Si apre anche d'inverno perché l'aria ci scivola sopra e il riscaldamento intiepidisce la mano quando si cambiano le marce".

Marco Bellini che, dei fantastici 50 oggetti esposti, ne ha disegnati ben sei dice: "La 500 apre una stagione nuova, quella del dopoguerra - spiega l'architetto e designer - era una piccola macchina capace di trasportare sulle prime autostrade quattro, cinque persone da un capo all'altro dell'Italia. Il suo disegno non è mai parso una cosa straordinaria ma proprio per questo la 500 è diventata un'icona".


Carlo Verdone, invece, non ha dubbi: la sua icona è la Olivetti lettera 22. "Io vedevo mio padre chiuso nello studio e la sua presenza era dettata da questo cik cik cik. Scriveva solo con la mano destra e, con la sinistra, mandava a capo".


Per lo stilista Elio Fiorucci la macchina da scrivere dei ricordi è invece la Valentina: "È stata una macchina che ha segnato il tempo, aveva la sua scatolina in cui si metteva dentro e si trasportava. Il colore rosso poi è stato fondamentale".


(Testo adattato da La Repubblica, foto da Internet)

Ma anche noi abbiamo i nostri miti.


Per esempio: il nostro gruppo del 4º anno, (oltre che di Raffaella Carrà!) è appassionato della mitica VESPA della quale NATI ci ha raccontato tutta la storia per poi regalarci questo video simpaticissimo.

Ma vorremmo conoscere anche i vostri. Scriveteceli!





4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io mi ricordo della Vespa e di una canzone di Lunapop (sono spagnoli, ma hanno fatto la versione italiana) chiamata "Vespa Special". L'ho trovata a "youtube" e aggiungio il link sotto. Guardatelo, è divertente!!!
http://www.youtube.com/watch?v=GF0F1fEJa_4

Gio ha detto...

Ciao Patricia, in realtà è proprio il contrario: i Lunapop sono italiani (per l'esattezza di Bologna) e hanno fatto la versione in spagnolo. Però la canzone è molto carina e simpatica, grazie per il link!

mariajesus ha detto...

Quante volte avrò sentito quella canzone e non avevo mai visto il video, grazie!
Parlando dei lunapop, "...Squèrez?", l'album che conteneva questa canzone, è stato il loro primo e unico CD, dopo si sono sciolti e rimane solo il cantante Cesare Cremonini.
Davvero simpatico lo spot della vespa che vi ha portato Nati, deve essere stata interessante l'esposizione della Vespa.
E per parlare proprio dell'argomento degli oggetti mitici io ne dico: il super 8!

María ha detto...

Adesso che ci penso... :),a me sembrano molto belli i diversi tipi di telefoni antichi,non so sembra bello avere quel bel ricordo o quel bel amore per le cose antiche,no? perché magari ci fa allontanarci un po' di così tanta tecnologia che magari finirà per farci diventare un po' pazzi¡

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