Guida del «Wall Street Journal» alla buona (e cattiva) educazione
Bacio o stretta di mano? Cambia il bon ton .
Bacio o stretta di mano? Cambia il bon ton .
Ecco cosa si deve e non si deve fare nei Paesi d'Europa. In Germania vietato parlare di politica, in Svezia di malattie e soldi.
Un bacio tra il presidente francese Chirac e il cancelliere tedesco Merkel. Secondo il «Wall Street Journal» in Germania non si fa, in Francia sì
MILANO - Americani, popolo di gran maleducati. Almeno così pensano «gli altri»: inglesi, francesi, tedeschi, svedesi... In cifre: 20 mila «soggetti» (di venti Paesi) che, a bruciapelo, non hanno avuto dubbi nel rispondere all'indagine (imponente) commissionata dal Wall Street Journal. Con qualche sorpresa: i più tranchant sono sono stati i giovani (il 26% tra i 15 e i 30 anni non ha dubbi sull'accusa), meno categorici gli over cinquanta («solo» il 16% ha messo la crocetta su Usa). Perché «loro» sarebbero così? Lassismo, meccanismo di difesa, limitatezza nello scambio con altri Paesi (viaggiano poco, insomma), mancanza di tradizioni di «bon ton», l'uso del «tu» («you») che non li avvantaggia certo.
Peccato che lo spunto di partenza dell'indagine sia l'interrogativo di una studentessa americana stupita che nel suo viaggio-scambio nella famiglia tedesca dove era ospitata padre, madre e i due figli portassero regolarmente a tavola i cellulari e rispondessero alle chiamate! Riflessione: Paese che vai e usanze che trovi, ma rivedute e corrette, e non sempre. Con una premessa: il cellulare sulla tavola fa «cafone» ovunque!
Poi la «guida» della «buona educazione» sicura, nel rispetto di usi, costumi e tempi (moderni), nel caso, in Europa. Per salutare, per esempio, baci e bacetti sulla guancia o una bella stretta di mano? Tassativo: in Germania, Grecia, Austria, Gran Bretagna solo la «stretta» e possibilmente «a distanza». Apertura ai «bacetti» in Francia, Svezia e Russia. Non si rischia la figuraccia a salutare con «smack» a destra e «smack» a sinistra in Italia e Ungheria.
Peccato che lo spunto di partenza dell'indagine sia l'interrogativo di una studentessa americana stupita che nel suo viaggio-scambio nella famiglia tedesca dove era ospitata padre, madre e i due figli portassero regolarmente a tavola i cellulari e rispondessero alle chiamate! Riflessione: Paese che vai e usanze che trovi, ma rivedute e corrette, e non sempre. Con una premessa: il cellulare sulla tavola fa «cafone» ovunque!
Poi la «guida» della «buona educazione» sicura, nel rispetto di usi, costumi e tempi (moderni), nel caso, in Europa. Per salutare, per esempio, baci e bacetti sulla guancia o una bella stretta di mano? Tassativo: in Germania, Grecia, Austria, Gran Bretagna solo la «stretta» e possibilmente «a distanza». Apertura ai «bacetti» in Francia, Svezia e Russia. Non si rischia la figuraccia a salutare con «smack» a destra e «smack» a sinistra in Italia e Ungheria.
E ancora, i tedeschi si «offendono» per tante cose: se a una donna appena conosciuta le si dice «Fräulein» (signorina); se nel servire una fetta di torta questa cade su una fianco (porta sfortuna!); se si parla di politica; se non si arriva a un pranzo senza fiori o cioccolato o alcool! In Svezia il pericolo «figuraccia» è garantito. Guai arrivare in ritardo (15 minuti prima è meglio), mai avvicinarsi a persone che stanno parlando fra di loro, mai parlare di malattie e soldi, mai chiedere «la ricetta» di ciò che si sta mangiando. Insomma, un inferno! Salvo non stupirsi se nelle case è concesso togliersi le scarpe. In Russia (popolo con la coccarda del «più rude»!) giammai rifiutare un bicchiere o un invito a pranzo o girare per la città senza un cappello in testa (per gli uomini). Per le donne «sconsigliato» sedersi per terra o su una pietra: porta sfortuna (la superstizione dice che si diventa sterili!).
I consigli del Wall Street Journal per chi arriva in Italia e non vuol fare la figura del «cafone», sono bizzarri ma veritieri: dalla scarpetta (si fa «solo» in famiglia) alla forchetta (mai usare il coltello per mangiare la pasta!); meglio «l'arrivederci» al «ciao»; non dire «buon appetito», perché il galateo lo vieta; non arrivare puntuali, perché tanto nessuno lo fa! E la chiamano buona educazione!
Foto e testo tratti da La Stampa
8 commenti:
per approfondire consiglio questo interessante articolo:
http://www.mec.es/redele/revista2/miquel.shtml
paolo gimmelli
Perche non:)
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
La ringrazio per Blog intiresny
leggere l'intero blog, pretty good
Awesome post. È piaciuto molto leggere il tuo post sul blog.
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