venerdì 8 marzo 2013

8 marzo: festa della donna o....

La disparità sociale tra uomini e donne. Fonte: http://www.actiludis.com/?p=7028

Joaquim Campos, alunno del Dipartimento di Italiano della nostra EOI, pubblica di nuovo una serie di riflessioni sulla donna, in concomitanza con la Festa della Donna, una ricorrenza internazionale che si celebra l'8 marzo in tutto il mondo.

Simbolo della donna

L'evoluzione del ruolo della donna ha mutato la nostra società nella sua struttura. Nella società primitiva la donna era schiava dell'uomo e, quindi, il processo di emancipazione femmininile va di pari passo con la civiltà. La dignità e la parità della donna sono considerate requisiti essenziali della civiltà, e chi non le ammetteva era un incivile.

Il ruolo femminile immutato nel corso dei tempi viene messo in crisi nel momento dello sviluppo della civiltà industriale. In quest' epoca la mortalità infantile crolla, e si limitano le nascite. Una donna non mette al mondo più figli di quelli che effettivamente può mantenere . Il ruolo femminile cambia radicalmente: il modello non è più la donna sempre incinta, o con un bambino al seno che non può uscire di casa, bensì adesso la madre si occupa di uno o due bambini. Nella società industriale la donna ha uno spazio per participare, accanto agli uomini, alla vita sociale e lavorativa. D'altro canto la donna può portare un contributo economico al reddito familiare con il suo lavoro. Il lavoro femminile diventa una necessità, non solo una scelta.

Con la parità dei ruoli viene messo in crisi il principio gerarchico che vuole l'uomo capo della famiglia. Ora un uomo sposa una coetanea, una collega di studi o di lavoro.
La scuola non distingue fra maschi e femmine, e proclama la totale uguglianza.
Credo che debba esserci un'assoluta parità fra donne e uomini, senza nessuna subordinazione della donna rispetto all'uomo, senza nessuna differenza tranne quelle fisiologiche.

Sono convinto che possano gareggiare alla pari con gli uomini, ma credo che non sia ancora totale l'uguglianza, perché nelle separazioni e nei divorzi i giudici affidano costantemente i figli minori alle madri, mentre i padri sono tenuti al mantenimento. Benché le leggi proclamino la parità, in pratica le donne diventano quelle che allevano e i padri quelli che provvedono al mantenimento economico.

Non dobbiamo confondere la differenza con la subalternità

Non tutto è finito, c'è ancora molta strada da fare, il tragitto non è ancora concluso.L' 8 marzo dimostra che non esiste una vera parità fra uomini e donne. Nelle nostre città e nei paesi ci sono ancora ragazze ridotte a lavorare per pochi euro.
L'educazione e la cultura vengono considerati due fattori importanti per l'emancipazione della donna.

È un diritto delle donne avere una parità di condizioni lavorative con lo stesso salario dell'uomo. Le donne devono superare il limite del silenzio storico ed imporre la loro voce, aprendo nuove prospettive nelle loro opioni sociali,lavorative e personali.

Il giorno 8 marzo di ogni anno si festeggia la Festa della Donna. Nel mondo è molto diffusa un'ipotesi che fa risalire l'origine di questa festa ad un fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti, nel 1908, a New York, quando le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni, finché l'8 marzo il proprietario della fabbrica bloccò tutte le vie di uscita. Viene appiccato il fuoco e le operaie prigionere all'interno non ebbero scampo.

Ci sono altre ipotesi, ma quasi tutte si riferiscono allo stesso fatto, un fatto realmente accaduto ma con tempi e modalità leggeremente diversi.

Una volta l'8 marzo era una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli.
La festa della donna è una giornata da ricordare per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne.

Mimosa

L'usanza italiana di regalare mimose in occasione della festa non è invece diffusa ovunque. La mimosa non è stata scelta in base a una precisa simbologia, ma perché è il fiore più facilmente reperibile in questo periodo dell'anno. Ad esempio, in Spagna non si usa donare reametti di minosa alle donne.

È diventata ormai una ricorrenza per il significato che ha questo giorno per le donne di tutto il mondo, ma credo che sarebbe più sensato celebrare in questa giornata le tante vittime umane, donne e uomini, sfruttati con il lavoro nero.

La festa della donna è una commemorazione, non una celebrazione. È diventata quasi una festa commerciale con cene, banchetti, spogliarelli.

È un giorno in cui tutte le donne esigono di essere trattate con il rispetto che si deve avere per tutti gli esseri umani.

JOAQUIM CAMPOS

14 commenti:

Anonimo ha detto...

(¯`♥´¯)`·.¸.·´¸.·´¸.·¨) ¸.·¨)(¸.·´ (¸.·´ (¸.·¨¯`••• ✿AUGURISSIMI A TUTTE LE DONNE DEL MONDO(¯`♥´¯)`·.¸.·´¸.·´¸.·¨) ¸.·¨)
Fernanda_primo livello italiano

Aljavivi ha detto...

Hoy por hoy la mujer se merece todo el respeto del mundo, igual que el hombre, pero todavía quedan muchas cosas que pulir. Por desgracia todavía debemos de poner un cartel de "EN OBRAS", aunque esperemos que dentro de poco se pueda quitar. Animo a todo el mundo a no ver géneros sino a ver personas.

Aljavivi.

Aljavivi ha detto...

Lamentablemente hoy todavía debemos colgar el cartel de "EN OBRAS" para que la mujer y el hombre lleguen a la total similitud. Ya queda mucho menos que ayer, pero falta mucho por hacer. Para equilibrar la igualdad también digo que en el hombre debemos colgar el cartel de "PENDIENTE DE PULIR". Lo que más deseo es que esta guerra de sexos pronto acabe y podamos hablar de personas y no de géneros porque siempre los extremos son malos (tanto el machismo como el feminismo).
Enhorabuena Joaquim por tu artículo.

Anonimo ha detto...

Credo che non dovrebbe essere il giorno della donna, perché nessuna donna dovrebbe essere discriminata dalla loro condizione. Purtroppo questa discriminazione esiste in tutte le religioni. E sarà molto difficile raggiungere la parità.

Amparo Navalon.

Anonimo ha detto...

Lascio il mio comento per non dimenticare quelle donne che hanno bisogno d'uguglianza nel mondo. Sono sicura che ci sono tantissime donne con dei problemi e tutto non è finito.

MT

Reggio Lingua ha detto...

Ben detto Joaquim, la lotta per la parità dei diritti la si fa insieme altrimenti è già persa dall'inizio e la dignità è un valore che accomuna le persone e non le divide. Il tuo articolo è il miglio biglietto d'auguri di questo giorno.

Anonimo ha detto...

Susana Gómez 1º básico

Yo no creo en la igualdad entre el hombre y la mujer pero si creo en la igualdad de oportunidades, de condiciones de trabajo, de poder conciliar la vida familiar y laboral. Somos diferentes pero eso no tendría que valer para que uno fuera más y tuviera más poder que el otro. En muchos países todavía la mujer no está en igualdad de condiciones y por eso debemos seguir luchando.

Annalisa ha detto...

Certo che se tutti la pensassero come Joaquím avremmo già fatto un grande passo avanti, e forse una "festa" del genere non sarebbe nemmeno necessaria... Grazie all'autore per questo interessante spunto di riflessione, e ovviamente complimenti per aver espresso le proprie idee in un italiano così chiaro e pulito. Non è da tutti!

Anonimo ha detto...

El comentario de Joaquim tiene una frase clave: "La festa della donna è una commemorazione, non una celebrazione." En ella se resume la necesidad de seguir luchando por los derechos del hombre.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con tutto il tuo articolo.

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto l'articolo. Non avrei mai pensato che un uomo la pensase così.Complimenti

Unknown ha detto...

Complimenti! Ottimo articolo. Evidenzia un'accurata ricerca svolta da Joaquim unita a dei mirati e ben espressi commenti, che personalmente condivido. Bravissimo!

Andrea Polverini

Unknown ha detto...

Ottimo articolo. Denota un'accurata ricerca svolta sul tema da Joaquim unita a delle mirate e ben espresse considerazioni personali che personalmente condivido. Bravissimo!

Andrea Polverini

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo. Denota un'accurata ricerca svolta sul tema da Joaquim unita a delle mirate e ben espresse considerazioni personali che personalmente condivido. Bravissimo!

Andrea Polverini

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