Niccolò Agliardi, nato il 17 maggio del 1974, è un autore emergente che ha al suo attivo un solo CD uscito nel 2005 intitolato “1009 giorni”, ma che questo 2008 ritorna con il suo secondo album: “Da casa a casa", in vendita da venerdì 26 gennaio.
Dopo un anno passato a lavorare in due importanti tournée, quelle di De André e di Renato Zero, questo giovane milanese inizia la sua carriera, prima come autore, nel 1999 firmando per la Sony Music. Ma sarà nel 2001, dopo essersi trasferito a Roma, quando inizierà la sua carriera come cantautore, grazie ad un fortunato incontro con Niccolò Fabi e Mario Puccioni che lo porteranno alla realizzazione del suo primo singolo “Fiammiferi”.
Durante il 2002 avvene un altro importante incontro con Roberto Danè (produttore di Antonello Venditti, De Gregori, Lucio Dalla e De André) che sceglie di occuparsi del suo primo album, però la sua prematura scomparsa nel 2003 lascierà incompiuto questo lavoro. Niccolò fa tesoro dell’esperienza ricevuta e recupera il materiale scritto sotto la supervisione di Danè nel suo primo disco, che è uscito il 13 maggio del 2005 con il titolo “1009 giorni” e del quale vengono estratti due singoli: “Mi manca da vicino” e “Le cose che arrivano dopo”.
Nella parentesi di questi due anni Niccolò, che è laureato in Letteratura Italiana con la tesi sui luoghi reali ed immaginari che compaiono nei testi di Francesco De Gregori, diventa collaboratore di questa cattedra preso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano, dove tiene lezioni e seminari sulla canzone d’autore.
Durante questi anni ha anche lavorato come scrittore e conduttore di programmi radiofonici che avevano come argomento principale la musica d’autore. E oltre a scrivere le proprie canzoni, ha anche firmato canzoni per altri cantanti come “Ci parliamo da grandi”, brano inciso nel ultimo CD di Eros Ramazzotti, e2.
Il suo nuovo singolo, che anticipa l'album "Da casa a casa", è in rottazione radiofonica dal 25 dicembre: “’Aspetto una domanda’ (leggi testo) racconta di un padre e un figlio che non si parlano. Si amano ma non si parlano”. – afferma Niccolò Agliardi – “Entrambi impegnati a cercare di rendere le proprie vite disadatte, adatte a qualcosa. Prima di tutto a sè stessi e poi, forse, anche all’amore inespresso dell’altro. Un dialogo muto fatto di domande che suonano minacciose e di risposte che faticano a venire fuori come la voce. Come succede nel film ‘Anche libero va bene’ di Kim Rossi Stuart che ha ispirato il brano”.
1 commento:
bella questa canzone!mi sa di essere qualcosa che capita a tutti,quel silenzio,ognuno nel suo modo,in epoche diverse,situazioni diverse...
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