Il verbo leggere, ammonisce Daniel Pennac in Come un romanzo, il suo celebre saggio sul rapporto tra noi e i libri, non sopporta l'imperativo. Un'avversione che condivide con altri verbi: non si può ordinare a nessuno di leggere, amare, sognare, aspettandosi di essere obbediti. Eppure l'idea di un canone letterario, ossia di un patrimonio di opere da trasmettere alle nuove generazioni, è comunemente accettata come valida.
Italo Calvino ne ha tracciato un elenco sommario nella raccolta dei suoi interventi critici, Perché leggere i classici.
Adesso un grande giornale britannico, il Daily Telegraph, prova a compilare un canone per l'infanzia e l'adolescenza: "I 100 libri che ogni bambino dovrebbe leggere". Le storie che garantiscono di accendere l'amore per la letteratura nei piccoli lettori, promette il quotidiano londinese, nella speranza che diventino lettori abituali e appassionati da grandi. Senza bisogno di ordinarglielo, visto che comunque non servirebbe, come ci ricorda Pennac.
Che la lettura sia in declino, lo confermano le statistiche: un recente sondaggio condotto in Gran Bretagna indica che solo il 20 per cento dei ragazzi frai 5 e i 16 anni d'età legge un libro tutti i giorni; e la maggioranza, il 53 per cento, legge appena una volta alla settimana.
Le cifre rivelano una tendenza simile nella maggior parte dei paesi europei e in America. Negli ultimi tempi spuntano come funghi siti Internet che suggeriscono come istigare l'amore per la lettura nei bambini: ma il paradosso è che proprio Internet, insieme a televisione e videogiochi, fa concorrenza alla lettura, ed è sempre più spesso il web a vincere la sfida.
Le cifre rivelano una tendenza simile nella maggior parte dei paesi europei e in America. Negli ultimi tempi spuntano come funghi siti Internet che suggeriscono come istigare l'amore per la lettura nei bambini: ma il paradosso è che proprio Internet, insieme a televisione e videogiochi, fa concorrenza alla lettura, ed è sempre più spesso il web a vincere la sfida.
Dunque cosa dovrebbero leggere, i nostri figli, perché sbocci e cresca in loro l'amore per i libri? Per aiutare insegnanti e genitori a scegliere, il Telegraph offre la sua lista: i "magnifici cento" della letteratura consigliata ai minori di sedici anni. Scorriamone qualche titolo. Per la prima infanzia: La storia di Peter coniglio di Beatrix Potter, Winnie Pooh di Alan Alexander Milne.
Per gli anni di mezzo: Le favole dei fratelli Grimm, Peter Pan di James Matthew Barrie, Pippi calzelunghe di Astrid Lindgren.
Per la prima e seconda adolescenza: Il richiamo della foresta di Jack London, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain. E ancora: Oliver Twist di Charles Dickens, Kim di Rudyard Kipling, Piccole donne di Louisa May Alcott.
E per concludere Il diario di Anna Frank.
Qualche assenza è sorprendente: mancano dall'elenco, per esempio, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, Lord Jim di Joseph Conrad, Robinson Crusoe di Danidel Defoe, I ragazzi della via Paal di Ferenc Molnar.
Un selezionatore italiano avrebbe probabilmente inserito Pinocchio, Cuore e Il corsaro nero.
Ma per il resto, benché sia preparata da educatori inglesi, la lista rispecchia un canone universale di "classici" per bambini. Il problema è come incoraggiare bambini e adolescenti a leggerli, questi classici.
E il dubbio è se una lista del genere possa davvero in stillare l'amore per la lettura. Spesso fare una lista dei libri che un ragazzo dovrebbe leggere per imparare ad amare la lettura è il sistema migliore per scoraggiare l'amore della lettura perché pretendere che i bambini e i ragazzi di oggi s'innamorino degli stessi libri di cui ci siamo innamorati noi, quarant'anni fa, è altrettanto assurdo. Bisogna accettare almeno che leggano quello che vogliono. L'importante è che ricevano stimoli sufficienti per farlo, in famiglia e a scuola, scegliendo liberamente, senza un cammino predeterminato.
Niente canone per l'infanzia, insomma, e men che meno un canone tramandato uguale di generazione in generazione. In ogni caso il canone stabilito dalla scuola d'oggi è sbagliato. Molti bambini in cui si era acceso l'amore per i libri, sentendoli leggere dalla mamma o dal papà prima di addormentarsi, lo perdono rapidamente sui banchi di scuola, dove leggere non è più un piacere, ma un dovere. Per innamorarsi della letteratura servono storie affascinanti, e non sempre la scuola è capace di fornirle.
Ma non è mai troppo tardi, sostiene Alain de Bottom, giornalista e scrittore inglese, il cui ultimo libro, How Proust can change your life (Come Proust può cambiarvi la vita), è un'ode alla lettura, fatta però all'età giusta, qualsiasi questa sia: "Il mio primo, vero innamoramento per la letteratura è stato tardivo, a ventun anni, leggendo I dolori del giovane Werther di Goethe. Cominciare presto a leggere con passione può senz'altro aiutare a continuare a farlo da adulti, ma non esclude la possibilità di cominciare più avanti, quando si è raggiunta l'età della ragione. Non è detto che l'amore per i libri debba nascere sui banchi di scuola".
La sua tesi è che anche se i nostri figli non impazziscono per Pippi calzelunghe o per L'isola del tesoro, come impazzimmo noi, Proust fa ancora in tempo a cambiargli la vita. Ogni generazione, in fondo, ha le sue "maddalene".
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(testo adattato da La Repubblica, Immagini da Internet)
Quali erano i vostri libri preferiti quando eravate bambini? Raccontatecelo qui!
2 commenti:
Il libro di cui ho ancora un ricordo speciale si chiama "A cau d'orella (Cartes a Roser)" di Carme Miquel, letto verso la fine della mia adolescenza. http://es.geocities.com/periferies/14072002.html
Sono davvero sorprendenti le assenze di alcune letture, secondo me, molto importanti...
Io quando ero una bimba paffuta leggevo tutti i libri di fantasia ma dopo piano,piano ho cominciato a scoprire: "los cinco" e "Torres de Malory". Qualcuno si ricorda di quelli erano molto belli. Dell`elenco sottolineare Anna Frank un clasico indimenticabile!
Asun
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