martedì 26 marzo 2024

IL BILINGUISMO: PALESTRA DELLA MENTE

Diversi studi scientifici dimostrano chiaramente i benefici dell’apprendimento delle lingue, che provocano un vero e proprio allenamento per il nostro cervello, che funziona come un muscolo.Lo studio di una seconda lingua sviluppa e mette in gioco diverse aree cerebrali, aumentando la potenzialità della materia grigia.

La conoscenza di due o più lingue implica il fatto che il cervello di una persona bilingue funzioni in modo diverso rispetto a quello di una monolingue.

I vantaggi del bilinguismo sono tanti e molto importanti. Studi dimostrano come la mente bilingue si dimostri più flessibile, predisposta all’apprendimento, alla modalità multi-tasking, e al problem solving, addirittura già a 11 mesi di età.

Il bilinguismo è associato anche a uno stile di pensiero più creativo e divergente, proprio perché il bambino bilingue ha a sua disposizione due o più parole per significare il medesimo oggetto. Possedere un campo semantico più ampio offre la possibilità di concettualizzare un problema in modo più complesso e variegato, potendo arricchire e modulare il pensiero su due lingue diverse. A sua volta questa capacità di ragionare contemporaneamente sui concetti si traduce in una maggior abilità di analisi e di sintesi nella gestione delle complessità.

Da un punto di vista grammaticale, il cervello bilingue diventa precocemente abile a ragionare su variazioni linguistiche e grammaticali, ossia ciò che si definisce: consapevolezza metalinguistica. Inoltre il bambino sarà stimolato da un punto di vista cognitivo, e questo faciliterà l’apprendimento di ulteriori lingue.

Le persone bilingui sviluppano poi una superiore sensibilità comunicativa che le spinge a monitorare gli accorgimenti linguistici da seguire, che le porta a essere più attente ai bisogni dell’interlocutore, e a prestare maggiore attenzione anche ai segnali non verbali.

E ancora, nel bilinguismo infantile la capacità di concentrazione che viene sviluppata dal bambino per evitare che le due lingue gli si “mescolino” nella mente, lo allena naturalmente all’attenzione anche nello svolgimento di compiti non linguistici.

Inoltre, come suggeriscono i ricercatori, parlare un’altra lingua anche in maniera parziale potrebbe aiutare a evitare la demenza. Gli scienziati ritengono che parlare una lingua straniera eserciti il cervello e fornisca la stimolazione mentale necessaria per prevenire il declino cognitivo.

Un'analisi degli studi esistenti ha rilevato che alle persone bilingui viene diagnosticata la demenza in media da cinque a sette anni dopo rispetto alle persone che parlano una singola lingua. Un altro studio che ha esaminato gli esperimenti cognitivi ha dimostrato che più una persona è lunga e fluente in una seconda lingua, migliore è la protezione.


Lucia

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