lunedì 23 gennaio 2023

Nuova ministra dell’ambiente Brasiliana, e nuove speranze per la foresta





Il presidente eletto del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha annunciato giovedì che l’attivista dell’Amazzonia, Marina Silva, sarà il prossimo Ministro dell’Ambiente del paese. L’annuncio indica che la nuova amministrazione darà priorità alla repressione della deforestazione illegale, anche se ciò significa entrare in conflitto con potenti interessi agroalimentari. Più che una novità è un ritorno, esattamente 20 anni dopo, Marina Silva riappare come ministra per l'Ambiente del governo Lula. Una carica che aveva già ricoperto nel primo mandato del leader della sinistra brasiliana e dalla quale si era dimessa per le scelte di politica energetiche della sua eterna rivale, l'allora ministra delle Miniere e dell'Energia Dilma.




Chi è Maria 

Maria Osmarina Marina Silva Vaz ha avuto una storia quasi incredibile: è nata nel 1958 nello stato di Acre, nel cuore dell’Amazzonia brasiliana. Tre dei suoi 11 fratelli sono morti in tenera età e lei ha perso la madre a 15 anni. A 11 anni, camminava per 14 km al giorno per aiutare il padre a cogliere gli alberi della gomma e a raccogliere il lattice. “Mi alzavo alle quattro del mattino per tagliare la legna per il fuoco. Preparavo un’insalata di caffè e banane con un uovo. Quella era la nostra colazione”, dice sul suo sito ufficiale. Affetta da numerosi problemi di salute, è sopravvissuta a tre epatiti e a cinque attacchi di malaria. Ironicamente, è stato il primo attacco di epatite, all’età di 16 anni, a darle l’opportunità di esplorare nuovi orizzonti. Si è recata a Rio Branco, la capitale dell’Acre, per curarsi e ha deciso di entrare in convento. Due anni dopo, la novizia ha rinunciato a farsi suora, ma ha scoperto la Teologia della Liberazione, un movimento della sinistra cattolica famoso per la sua lotta contro la povertà e le violazioni dei diritti umani. Le ha dato anche la possibilità di studiare: analfabeta a 16 anni, ha conseguito la prima laurea 10 anni dopo, dopo aver lavorato come addetta alle pulizie per pagarsi l’università.


La sua carriera politica 

La sua carriera politica è iniziata con il sindacalista Chico Mendes, un difensore dell’Amazzonia assassinato nel 1988. Eletta consigliere comunale a Rio Branco, a 36 anni è diventata la più giovane senatrice della storia del Brasile. A lungo associata alla sinistra, è ora vista con maggiore favore dalla comunità imprenditoriale.

Marina Silva è una figura di spicco nella lotta contro il riscaldamento globale in Brasile e la sua nomina a Ministro dell’Ambiente è un segno dell’importanza che la nuova amministrazione vuole dare a questa lotta. Marina Silva, 64 anni, è stata ministro dell’Ambiente durante i precedenti mandati di Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010) prima di dimettersi nel 2008, accusandolo di non averla sostenuta abbastanza nella sua lotta per la difesa dell’Amazzonia. Ma questa ex casalinga, tre volte candidata alle presidenziali senza successo, si è riconciliata con Lula per sconfiggere Jair Bolsonaro. In cambio del suo sostegno, Marina Silva ha ottenuto una serie di promesse, tra cui la creazione di un’autorità nazionale per la sicurezza climatica incaricata di verificare l’attuazione delle azioni di riduzione dei gas serra. Tornata al governo, Marina Silva intende utilizzare la sua credibilità e il suo capitale politico nella lotta contro il riscaldamento globale e per la conservazione dell’Amazzonia. Il suo aspetto fragile nasconde una forza interiore che le ha permesso di superare un’infanzia povera, gravi problemi di salute e l’ostilità di un ambiente politico particolarmente maschilista e razzista. Dopo aver fallito il terzo posto alle elezioni presidenziali del 2010 e del 2014, l’ambientalista è arrivata ottava nel 2018, nelle elezioni vinte da Bolsonaro. La deforestazione in Amazzonia è aumentata di quasi il 60% durante il mandato del presidente di estrema destra, rendendo il compito ancora più urgente. 


Incontro con Greta Thumberg 

E' stato un incontro pieno di significato, molto emozionante, quello tra Marina Silva e Greta Thunberg: lo ha raccontato la stessa ministra dell'Ambiente brasiliana, che ha poi sottolineato come sia "molto bello verificare che abbiamo una terza generazione di attivisti" che difendono l'ambiente. Il faccia a faccia tra le leader ecologiste di differenti generazioni è avvenuto al Wef di Davos, dove Silva si è riunita anche con il rappresentante americano per il Clima, John Kerry, il quale ha promesso di recarsi in Brasile all'inizio di febbraio. "Gli Stati Uniti sono un partner strategico per il Brasile, cercheremo un'agenda di cooperazione in bioeconomia, stanno anche valutando di dare un contributo al Fondo Amazzonia", ha dichiarato la ministra, andata in Svizzera con il ministro delle Finanze, Fernando Haddad, in rappresentanza del neo presidente brasiliano Silva. "Con il cambio di governo, vediamo molta solidarietà da parte di vari Paesi del mondo democratico, come Europa e Stati Uniti, Paesi che sono stati solidali anche con il governo Lula di fronte agli attacchi autoritari"

Credete che questo cambio darà gli effetti sperati? Andremo almeno un po’ nella direzione della salvezza della foresta? Cosa ne pensate? Io ho buone speranze e spero anche voi, fatemelo sapere con un commento.

Sergio 

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