mercoledì 30 novembre 2022

La Liberatio Scholarhum

 Ciao a tutti,

oggi voglio parlarvi della festa delle matricole, una festa tipica del Sassarese (Sardegna) e di poche altre città come, ad esempio, Bologna, Roma e Pisa.

Anticamente chiamata ''Liberatio Scholarhum'', prevede la liberazione degli studenti della scuola superiore dalla costrizione delle lezioni e delle aule. Questo evento viene organizzato da studenti universitari che hanno deciso di far parte della goliardia turritana, principalmente dai più anziani goliardi, ovvero dagli studenti con più anni alle spalle (che spesso e volentieri sono dei fuori corso).

In una delle prime settimane di dicembre, le matricole (i goliardi), giungono davanti ai licei e istituti superiori per occuparli (simbolicamente) impedendo l'ingresso ai ragazzi o facendoli uscire. 

Il loro arrivo è accompagnato dal suono del clacson, dei loro fischietti e delle loro urla. Possiamo riconoscerli perchè indossano un mantello e la feluca (copricapo tipico) e, generalmente, tengono in mano una lattina di birra.

Una volta liberati gli studenti, le matricole, chiedono loro di pagare un piccolo obolo , pecuniario o non, talvolta infatti possono chiedere una sigaretta o di offrirgli da bere.

Dopodichè, qualche studente, viene portato a far festa in discoteca o in giro per la città. Nel periodo attorno al 2011, ad esempio, venivano portati al ''mattinè'' discoteca che, come potrete facilmente intuire, era aperta la mattina.

La festa delle matricole dura circa una settimana e funge spesso da ancora di salvataggio da molte interrogazioni o compiti in classe, in quanto dicembre è proprio il periodo in cui iniziano le prime verifiche.

Vi lascio il link di un video affinchè possiate farvi un'idea più concreta riguardo questa festa: https://www.youtube.com/watch?v=fWxzXr6UyN0

Avete mai visto qualcosa di simile? Fatemelo sapere nei commenti. 

Un abbraccio,

Sara


venerdì 25 novembre 2022

Il volto della tradizione sarda

Ciao a tutti,

oggi voglio parlarvi di una componente importante della tradizione sarda, i Mamuthones.

I Mamuthones sono tra le maschere più particolari del panorama folklorico italiano ed europeo, hanno origine a Mamoiada, paesino situato in provincia di Nuoro, nel centro Sardegna.

Il loro costume è costituito da una maschera chiamata ''visiera'' e da una veste composta da pelli chiamata ''mastruca''. La visiera è di legno nero lucido e presenta tratti del volto molto marcati, mentre la mastrucca è fatta di pelle di pecora nera e, nella parte posteriore, è ricoperta da ''sa carriga'' (una serie di campanacci di varie dimensioni).

Durante il carnevale li possiamo vedere entrando in scena con dei saltelli, ognuno dei quali è seguito da un suono metallico dei pesanti campanacci. Ogni atterraggio al suolo è ritmato, pesante, quasi animalesco. 

Testimonianze orali attestano che i Mamuthones sfilavano già nel XIX secolo. 

L'origine dei Mamuthones è sconosciuta, ed anche lo stesso nome avrebbe un significato misterioso. Secondo alcuni, la parola Mamuthone deriverebbe da Melaneimones, nome dato dai sardi agli antichi fenici e che avrebbe il significato di ''facce nere'', secondo invece altre interpretazioni la parola avrebbe origine dal termine Mommotti, ''l'uomo nero'' della tradizione sarda, utilizzato per spaventare i bambini. Ma esistono molte altre interpretazioni a riguardo, una delle quali individua, nel nome della maschera, dei riferimenti a Maimone, divinità che secondo alcuni studiosi corrisponderebbe al dio fenicio delle pioggie. Più comunemente, il carnevale mamoiadino viene anche associato alla vittoria dei Sardi sui Saraceni, imprigionati e condotti in corteo. Perciò i Mamuthones rappresenterebbero i perdenti imprigionati, mentre i sardi vincitori sarebbero impersonati dagli Issohadores (un altro tipo di maschera più allegra).

Ogni cultura ha le sue peculiarità ed è sempre bello scoprire nuovi mondi, per questo ho voluto mostrarvi il mio, cosa ne pensate? Vi aspetto nei commenti e, se vorrete, potrete raccontarmi un po' di ciò che caratterizza le vostre culture.

Un abbraccio,

Sara


mercoledì 23 novembre 2022

Ogni tanto una buona notizia

 


Buon pomeriggio ragazzi, 

Oggi parleremo di buone notizie, una volta tanto. Andremo a vedere come sta lavorando l’umanità per proteggere il mondo animale e quante specie ha contribuito a salvare, perché se è vero che nei secoli precedenti si è fatto tantissimo danno al mondo animale, è anche vero che nei decenni più recenti si sono fatti tantissimi progressi in termini di consapevolezza e conservazione delle specie, e sono nati molti movimenti mirati a proteggere e conservare il nostro patrimonio naturale. 

Ma quanto è cruciale l’impegno dell’uomo per difendere gli animali dal rischio estinzione? A rispondere a questa domanda è stato uno studio della Newcastle University. Secondo la ricerca, a cui ha partecipato anche l'università La Sapienza di Roma, gli interventi di protezione hanno contribuito a salvare circa 48 specie di uccelli e mammiferi. Questa svolta importante, è arrivata in seguito all'entrata in vigore, nel 1993, della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica. Gli esperti hanno cercato di capire cosa sarebbe successo a quelle specie se non ci fossero stati gli interventi di protezione messi in atto negli ultimi 25 anni circa. Dalle stime è emerso che è stata sventata la scomparsa globale di 21-32 specie di uccelli e di 7-16 specie di mammiferi. Senza l'impegno dell'uomo, i tassi di estinzione si sarebbero moltiplicati dal 1993 a oggi. 

Gli interventi che hanno salvato (e continuano a salvare) tutti questi animali sono numerosi. Gli uccelli analizzati nello studio hanno beneficiato del cosiddetto controllo delle specie invasive, della protezione dell'habitat e della conservazione negli zoo. I mammiferi, invece, sono stati aiutati in particolar modo da leggi contro la caccia e da programmi di reintroduzione in natura dopo un periodo in cattività. Un esempio virtuoso è quello del pony della Mongolia: negli anni Sessanta è stato dichiarato "estinto in natura", mentre oggi conta circa 760 esemplari. 

Lo studio, però, ha confermato che numerose specie continuano a essere in via d'estinzione, e in molti casi la responsabilità principale è imputabile all'uomo. Ad esempio, una focena del Golfo della California potrebbe letteralmente scomparire nel giro di pochi anni a causa della pesca illegale. Ciò testimonia che, nel bene e nel male, le azioni degli esseri umani possono rivelarsi decisive per tanti animali ormai sempre più minacciati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Adesso andremo a parlare nello specifico di 5 specie animali particolarmente significative che tutti conosciamo e che sono state salvate dall'estinzione grazie all'aiuto dell'uomo. 



Il Bisonte nordamericano

Il bisonte nordamericano è una delle specie animali che più ha rischiato di scomparire dalla faccia della terra.

Pensate che da 40 milioni di esemplari, si era arrivati ad averne solo 1000. La causa ovviamente era la caccia senza controllo, che in un solo secolo, portò a sterminare cosi tanti bisonti. Al giorno d'oggi troviamo ventimila esemplari allo stato brado, ed altri mezzo milione circa negli allevamenti commerciali.




Il rinoceronte bianco

Il rinoceronte bianco ha rischiato di estinguersi all'inizio del ventesimo secolo, sempre a causa dell'uomo, che aveva lasciato questa bellissima specie con soli circa 75 esemplari a causa della caccia, le parti più preziose erano il corno e la sua pelle di questo colore particolare. Grazie alle leggi contro il bracconaggio però, questa

specie è diventata protetta, aumentando cosi i propri esemplari fino a ventimila unità.




La balena grigia

La balena grigia ha visto i suoi tempi peggiori nell'ottocento, quando la caccia di questo animale ha rischiato di causarne l'estinzione. Era cacciata per l’olio presente nel suo cranio, usato per illuminare le strade prima della scoperta dell’elettricità (pensate quanto doveva servirne!) Fortunatamente alla fine del ventesimo secolo la riduzione della caccia da parte dell'uomo di questi cetacei, ha garantito un netto recupero a livello di esemplari, arrivando a circa ventitremila balene grigie.




La grande scimmia leonina

La grande scimmia leonina è uno degli esemplari più divertenti del nostro pianeta, ma soprattutto è una specie molto particolare. Basti pensare che solitamente mette al mondo due cuccioli gemelli. La deforestazione e il

disboscamento in Brasile hanno causato la riduzione del suo habitat, mettendo a serio rischio la sopravvivenza di questa specie, causandone quasi l'estinzione a fine anni ottanta. Oggi però grazie a degli interventi da parte dell'uomo gli esemplari in natura da duecento sono aumentati fino ad arrivare a mille.




La tigre siberiana

La tigre siberiana è uno degli animali più eleganti che possiamo trovare tra le varie specie che vivono sulla Terra, una delle due varietà di tigri più grandi, insieme a quella del Bengala. Negli anni quaranta, questo animale dal peso medio di circa 300kg, ha rischiato di estinguersi a causa dei bracconieri, diminuendo il numero delle tigri fino a 40 unità. Grazie agli interventi di alcune associazioni, questo esemplare è diventato una specie protetta, riuscendo cosi a salvare questo animale, arrivando ad avere oggi circa 450 esemplari.


Anche se purtroppo la causa della quasi estinzione di questi animali è sempre stata l’uomo, possiamo apprezzare il cambiamento di rotta più recente e tutto l’impegno speso nella conservazione e nel recupero di queste specie. Voi avevate mai pensato a questa situazione? Come pensate si possano fare dei progressi in questa direzione? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere in un commento.

Un saluto a tutti,

Sergio 

mercoledì 16 novembre 2022

Prime strette sugli sbarchi in Italia


 Cari ragazzi del blog, da pochi giorni in Italia è scoppiato un putiferio a causa di alcune navi ong cariche di profughi attraccate in un porto siciliano. Il nuovo governo aveva intenzione di rispedirle indietro dopo aver scaricato solo parte dei loro ospiti, vediamo di fare un po’ di luce sull’accaduto. 


Decreto legge di emergenza

É stato da poco varato un decreto legge di emergenza per quanto riguarda la sosta temporanea delle navi ong in acque italiane. "Alle navi in arrivo- spiega Fulvio Vassallo Paleologo, giurista, avvocato e esperto di diritti umani - si impone di sostare nelle acque territoriali solo fino allo sbarco dei naufraghi più vulnerabili, per poi dirigersi altrove: tutto cio' e' illegittimo”. Il testo é stato varato da tre ministri del governo Meloni, ovvero Matteo Piantedosi, Matteo Salvini e Guido Crosetto. Il governo italiano vorrebbe dai Paesi Ue una lista delle persone a bordo per poter effettuare respingimenti ad personam, sulla base di presunte preoccupazioni per la sicurezza nazionale, mettendola prima del salvataggio di persone che già hanno affrontato fatiche e pericoli inimmaginabili. 


Navi ferme 

Ore di tensione al porto di Catania per lo sbarco “selettivo” dei naufraghi a bordo delle navi Humanity1, della Ong Sos Humanity, e della Geo Barents di Medici Senza Frontiere. Due navi e due storie unite da un destino comune: due provvedimenti firmati dal ministero dell'Interno che prevedono lo sbarco solo per i soggetti fragili, per i restanti a bordo invece è previsto un dietro front. Solo alcuni naufraghi possono sbarcare altri invece costretti a rimanere a bordo perché considerato “carico residuale", come li ha definiti il vicepremier Matteo Salvini. Come nel caso della

Humanity1 che, a fronte dei 179 naufragi soccorsi nel Mediterraneo, ne ha visti sbarcare 144 e restare a bordo 35. Per la Geo Barents invece ne sono scesi 357 su 572. Le Ong si rifiutano di lasciare il porto come previsto dal nuovo decreto interministeriale e presentano i primi ricorsi. La tensione è alta: due migranti si sono gettati in acqua nel tentativo di raggiungere la banchina del porto. Di fronte alle coste siciliane sono apparse anche altre due navi: la Ocean Viking con 234 migranti a bordo e la Rise Above con 93 persone. Nella notte a bordo della nave di Medici Senza Frontiere (la Geo Barents) è stata necessaria un'evacuazione medica d'urgenza dopo che un uomo a bordo ha accusato forti dolori. E il braccio di ferro continua sulla pelle di trentacinque persone, rimaste a guardare gli altri che uno dopo l'altro venivano accompagnati sugli autobus che quasi all'alba li hanno accompagnati al Palaspedini, un palazzetto dello sport riconvertito in struttura d'accoglienza. Scese Tre ragazzine, qualche mamma con bambini, poi gli oltre cento adolescenti, quindi i casi medici gravi. Gli altri sono rimasti sul ponte, affacciati alle paratie in attesa che qualcosa si muova, che anche loro possano finalmente toccare terra.


Reazioni dei capitani e delle persone

“Secondo le leggi internazionali un salvataggio finisce quando tutti i naufraghi sono a terra in un luogo sicuro", spiegava stanotte sul molo la portavoce della nave Humanity, Petra Krischok, sottolineando un paradosso. "Tutti hanno sofferto, tutti sono passati dall'inferno libico e tutti stanno chiedendo protezione e asilo in Italia, tutte sono persone da proteggere. È ingiusto che alcuni scendano e altri no. E illegale". Lo ripetono da ieri: "Temiamo per i diritti di protezione delle persone che sono state salvate dall'emergenza in mare, temiamo che si verifichi un respingimento". Dopo una notte passata sul molo, a bordo questa mattina è salito il deputato eletto di Verdi e Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro. "Un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity1. Selezionare naufraghi è in contrasto con la Convenzione Onu sul diritto del mare. Se i restanti naufraghi verrano respinti, impugneremo questa decisione in tutte le sedi opportune. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale". Ha anche annunciato che resterà al molo "fino a quando anche solo l'ultima persona non scenderà dalla Humanity1". "Il presidente Giorgia Meloni - ha sottolineato - ha la responsabilità di ogni vita, al momento sospesa, a bordo della nave". Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania, ma è mio dovere completare il salvataggio delle persone in pericolo, facendole sbarcare tutte", ha detto il capitano della nave Joachim, che da subito ha manifestato il suo rifiuto nel ritornare nelle acque internazionali con i 35 naufraghi a bordo. Sul molo intanto si sono susseguite le visite da parte di esponenti del mondo della sinistra,"Chiediamo al ministro Piantedosi di ripristinare la legalità e di far scendere quelli che per noi sono dei veri e propri ostaggi. La convenzione di Ginevra, una volta che la nave è attraccata, prevede espressamente la possibilità di far scendere i migranti". Federico Portoghese, commissario del Comune e della Città di Catania, ha fatto sapere che l'amministrazione è in attesa di "disposizioni dal Viminale su come l'amministrazione deve muoversi, ma da parte del Comune c'è la disponibilità ad accoglierli" Un grido di indignazione è giunto anche da parte delle altre Ong. "Ciò che sta accadendo a Catania è indegno in un Paese civile: l'Italia vieta lo sbarco di 35 persone da Humanity perché non considerate abbastanza fragili - ha scritto sui social la Sea Watch - una vergogna inaccettabile che prolunga inutilmente le sofferenze di chi è scampato ai lager finanziati dal nostro Paese". "A bordo ci sono ancora persone che il governo vuole respingere in mare, è una presa illegittima e illegale. Fateli scendere tutti".


Fine della vicenda

É stato alla fine autorizzato lo sbarco dei 35 migranti dalla Humanity One, ferma nel molo del porto di Catania. I naufraghi sono scesi dalla nave della Ong tra gli applausi degli attivisti. Il via libera allo sbarco è arrivato dopo che gli ispettori Uffici di sanità marittima e del ministero della Salute hanno effettuato una rivalutazione

dei migranti a bordo della Geo Barents e riscontrato "un alto livello di rischio

psicologico". Dall'imbarcazione erano continuate per tutta la giornata le richieste di aiuto. Un ragazzo era stato portato via dallo scafo perché minorenne, non lo aveva dichiarato in precedenza per paura. Uno dei migranti che ieri si erano gettati in mare ha trascorso la notte all'aperto in banchina rifiutando da questa mattina

cibo e acqua: "Dopo giorni e giorni su quella nave stavo impazzendo", ha detto. Nel pomeriggio di oggi è stato portato via in ambulanza.

Invece, la nave Ocean viking è stata respinta e costretta a dirigersi verso le coste francesi. Parigi si preparerebbe dunque "ad aprire il porto di Marsiglia alla nave di Sos Mediterranée, fra mercoledì e giovedì. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo". Non ci sarà quindi alcuna selezione fra i passeggeri della Ocean Viking, non saranno fatti scendere i deboli e lasciati a bordo gli altri. "Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo", aggiungono le fonti francesi. "Di fronte al silenzio dell'Italia e a causa dell'eccezionalità della situazione, la Ocean Viking è costretta a richiedere un Porto sicuro alla Francia", ha affermato Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranee Italia. Questa soluzione estrema è il risultato di un fallimento gravissimo e drammatico di tutti gli Stati membri dell'Unione Europea e degli Stati associati, che non sono stati in grado di indicare un Porto sicuro alla nostra nave. Invece per quanto riguarda la Rise Above, la nave è arrivata al porto di Reggio Calabria scortata da due motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Poco dopo sono cominciate le operazioni di sbarco degli 89 migranti a bordo, terminate in mattinata. Non c'è stata una selezione, a quanto pare, perchè i salvataggi sono avvenuti in zona di ricerca e salvataggio (sar) italiana. Non sono stati emessi provvedimenti giudiziari e la nave, in serata, ha potuto riprendere il mare.


Nuovo decreto in lavorazione 

Come se tutto ciò non fosse abbastanza, il Viminale sta già lavorando a nuovi decreti legge riguardo a queste situazioni, che riprendono quelli già visti con l’ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Si parla di sequestro delle imbarcazioni delle Ong e multe salate, probabilmente fino a un milione di euro. In attesa di ricucire con la Francia, Giorgia Meloni tira dritto sulla linea dura contro i migranti. E dichiara guerra alle Ong, impegnate a salvare vite nel Mediterraneo. La presidente del Consiglio ha alimentato i dubbi nella serata di ieri 11 novembre, quando ha precisato che, in ogni caso, "Nuovi provvedimenti ci saranno sicuramente". Non si tratta più però del blocco delle navi - misura sbandierata durante la campagna elettorale e ormai naufragata -, ma di una misura che pone come priorità delle priorità la "sicurezza". La stessa difesa strenuamente dal leader della Lega, anche contravvenendo alle norme sulla protezione internazionale. L'attuale titolare del Viminale Matteo Piantedosi sta lavorando alla nuova norma che disciplina l'attività delle navi delle Ong nelle acque territoriali italiane. Qualcosa di molto simile al primo decreto sicurezza approvato nel periodo in cui Matteo Salvini era ministro dell'Interno. La direzione sembra essere quella di adottare una stretta che preveda il sequestro delle imbarcazioni delle Ong, e poi eventualmente la confisca, in caso di violazioni. Con tanto di multa.


Conclusioni 

Come possiamo vedere nonostante i numeri dei profughi stiano costantemente in calo e ben lontani dai numeri incredibili del 2016, la tolleranza per questo fenomeno in Italia sembra stia sempre diminuendo, forse anche grazie alle politiche di fomentazione dell’odio causate da certe parti politiche, e il nuovo governo di destra sembra voler mantenere questa linea. Voi cosa ne pensate? A cosa può essere dovuto questo fenomeno? Pensate che qualcosa di simile esista anche in altri paesi? Fatemelo sapere con un commento.

Un saluto a tutti, 

Sergio 

Il Racconto del Valletto



A chi non piace alla fine di una lunga giornata di lavoro o studio stendersi nel letto o sul divano a guardarsi un bel film o una serie tv di fantasia, come per esempio la celebre serie distopica "Il Racconto dell'Ancella". Ma siamo sicuri che sia proprio tutta finzione? Stando a quanto si dice in una pubblicazione della rivista Human Reproduction Update sembrerebbe di no.

Esattamente come nella serie, l'inquinamento e lo stile di vita che ormai abbiamo assunto stanno portando ad un decremento della fertilitá. In particolare, si é riscontrato il calo del numero degli spermatozoi tra gli uomini, rendendo questo tema giá notato ad essere sempre piú preoccupante. Il fenomeno é presente a livello globale, quindi anche in quei continenti che da sempre hanno avuto tassi di natalitá molto elevati (Asia, Africa e America Latina).
Secondo l'epidemiologo israeliano Hagai Levine "...se non cambieremo l'ambiente che ci circonda, le sostenze chimiche a cui siamo esposti e il nostro stile di vita" c'é il rischio che si arrivi ad avere uomini incapaci di procreare.

Indubbiamente lo scenario proposto ne "Il Racconto dell'Ancella" é un po' estremo, ma possiamo dire che Margaret Atwood non si é allontanata troppo da quello che potrebbe essere il futuro dell'umanitá.

Voi cosa pensate al riguardo? Quali cambiamenti apportereste alle vostre vite per renderle piú sane? Uomini, mettereste in una banca un campione del vostro liquido seminale per usarlo poi in futuro in caso di problemi di fertilitá?

*immagine presa da internet

Silvia

martedì 15 novembre 2022

I nostri assistenti Erasmus +

 Buongiorno a tutti, 

li avrete già conosciuti a lezione, però volevamo presentarveli meglio. 

Sara, Sergio e Silvia sono i nostri tre assistenti di lingua italiana del programma Erasmus+ e ci terranno compagnia ancora per diversi mesi. 

Come sapete ci accompagnano nelle lezioni, scrivono qui sul blog e tra un po' cercheremo di organizzare delle lezioni di conversazione tenute da loro.

Prossimamente promettiamo di farveli conoscere meglio. Nel frattempo, se volete, potete pensare a delle domande da fargli, le potete dare alle vostre insegnanti e loro risponderanno qui sul blog o in classe.

Ricordate comunque, che in aula sono a vostra disposizione non solo per aiutarvi a migliorare la produzione orale, ma anche per raccontarvi un po' di attualità e cultura italiana.

A proposito, magari potreste anche invitarli a fare un giro a Valencia e fare da Cicerone, che ne dite? Pensateci su e proponeteglielo, se vi va!

Ci vediamo a lezione.



mercoledì 9 novembre 2022

Un tuffo nel passato

Ciao a tutti, 

vi immaginate poter fermare il tempo e far sí che un momento rimanga immutato per sempre? Chiaramente questo non é possibile, ma grazie all'archeologia e alle sue scoperte a volte si puó dire di avere l'impressione che ció accada. Questa ci permette di trovare sempre piú pezzi di un puzzle che, se accostati nella giusta maniera, fanno sí che possiamo comprendere meglio il passato. Proprio in questi giorni é stato fatto un ritrovamento che ha davvero dell'eccezionale.

A San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, una cinquantina di archeologi, dopo aver passato settimane a scavare tra fango e argilla, hanno rinvenuto reperti bronzei risalenti a 2300 anni fa. Tra questi, sono state portate alla luce piú di  24 statue di raffinatissima fattura, cinque delle quali alte qusi un metro. Queste rappresentano divinitá, matrone, fanciulli e imperatori.

Oltre alle statue sono state ritrovate anche manufatti (quali monete e tavolette con iscrizioni in etrusco e latino) che offrono una testimonianza del periodo di transizione tra l'epoca etrusca e quella romana.

Si tratta di un ritrovamento sensazionale, in quanto non é facile rinvenire una quantitá cosí importante di reperti in bronzo, poiché tali opere d'arte venivano fuse e utilizzate per la creazione di armi in tempo di guerra. Massimo Osanna, direttore generale musei del Ministero della Culura, ha definito questa scoperta come "... La piú importante dai Bronzi di Riace e certamente uno dei ritrovamenti di bronzi piú significativi mai fatti nella storia del Mediterraneo".

Vi emoziona un ritrovamento del genere? Come vi sentite al riguardo? Fatecelo sapere nei commenti!


*immagine presa da internet

Silvia

Meloni anti-rave

 Ragazzi del blog,

in Italia i primi effetti del nuovo governo iniziano a farsi sentire. Da poco è stato approvato il primo decreto del governo meloni, un decreto mirato a reprimere i raduni non autorizzati. È rivolto a un qualsiasi gruppo composto da minimo 50 persone che, occupando un edificio pubblico o privato, possa causare un pericolo per l’ordine pubblico. Sembra pensato per proibire i rave e i raduni illegali ma in realtà, data la poca precisione del testo, si potrebbe usare su un qualsiasi raduno di persone. Ad esempio contro gli operai che occupano le fabbriche, o contro le occupazioni studentesche, perché potenzialmente tutto potrebbe costituire un pericolo per l’ordine pubblico. Inasprite le pene fino a sei anni di reclusione per tutti questi assembramenti. Intanto, il primo rave sotto il nuovo governo è stato sgomberato a Modena dalla polizia (in maniera pacifica). Sono state identificate quasi 1400 persone e perquisiti circa 400 veicoli, denunciati 14 organizzatori e sequestrate casse e attrezzature musicali per un valore di oltre 150.000 euro. I partecipanti si giustificano, dicendo di non dare fastidio a nessuno in quei posti isolati, e che le droghe siano utilzzate ovunue, come alle feste e in discoteca, non solo ai rave, inoltre la mattina dopo stavano anche pulendo il capannone abbandonato. Salvini commenta “finita la pacchia”. Conte dice che si è reagito in modo esagerato, quasi “da stato di polizia”, però, d´altro canto, ancora non si è preso nessun provvedimento a riguardo di un raduno neo fascista a Predappio, per il 100esimo anniversario della marcia su Roma, con più di 2.000 camicie nere impunite. Cosa ne pensate? Avete qualche commento a riguardo? Cosa fareste se una legge dl genere venisse approvata qui in Spagna? 

Saluti a tutti,

Sergio



L´arciere genovese

L´arciere genovese

Buonasera a tutti,

vorrei condividere con voi un fatto di cronaca accaduto la settimana scorsa a Genova.

Un 63enne ha scoccato una freccia contro un uomo di 41 anni, il quale è morto poche ore più tardi.

Il 63enne si sarebbe affacciato alla finestra, a notte fonda, per chiedere a due uomini che stavano litigando di fare silenzio, senza però riuscire a farli smettere, a quel punto avrebbe scoccato la freccia sul 41enne.

L'uomo è stato arrestato e la polizia ha poi scoperto che aveva in casa tre archi e trenta frecce fabbricati da lui stesso come hobby. 

Che ne pensate di questa vicenda? Vi aspetto nei commenti.

Sara



SAPETE COME CUCINARE LA VERA CARBONARA? La ricetta facile e veloce da leccarsi i baffi!

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