martedì 24 maggio 2022

Vera Vasalle "Codice Rosa"

Una sconosciuta eroina italiana


                                                                     (immagine dal web)

Vorrei attirare la vostra attenzione sulle donne che hanno contribuito a liberare l'Italia dai nazisti nella seconda guerra mondiale.

In questo caso, questa giovane italiana si chiama Vera Vasalle. Nata a Viareggio nel 1920. Dopo la morte di suo padre nell'affondamento di una nave militare italiana vicino alla Sicilia, dopo l'armistizio nell'anno 1943, lei si decise a diventare parte attiva della Resistenza, dei partigiani, nel gruppo di Manfredo Bertini. In quei tempi rischiavano la vita tutti quelli che avevano pensieri antifascisti e contro l'invasione tedesca.

Per convincere gli alleati, lei andò da Cavi di Lavagna attraverso le linee nemiche fino al centro di comando alleato americano nell'ovest d'Italia, con lo scopo di collaborare attraverso informazioni sulle truppe tedesche, in modo da aiutare gli alleati a cacciare i tedeschi dall'Italia.

Vera imparò a Napoli il funzionamento della radio, delle antenne, della propagazione delle onde, e soprattutto della telegrafia. Dopo partecipò a diverse missioni a Palermo, Taranto, Anzio, Capri e Castiglione della Pescaia. Il suo scopo era radunare e inviare informazioni di movimenti sospetti tedeschi sulla costa e trasmetterli al quartier generale alleato in Corsica e a Genova con un piccolo trasmetittore radio telegrafico.

Vera Vasalle fu scelta per intervenire nell'operazione d'ascolto col sud d'Italia e venne inviata per fare parte di un commando alleato a Montella Irpina per stabilire un contatto sicuro con i partigiani, nella cosiddetta "Operazione Rosa". Rosa era il nome con cui si conosceva Vera Vasalle tra i partigiani.

Anni dopo la seconda guerra mondiale, nel novembre 2003, le è stata assegnata la medaglia d'oro al Valore Militare delle Forze Armate Italiane. 

Informazioni per questo articolo tratte da: Wikipedia, Cinquant'anni di radio (Manfredi Vinassa), L'inferno di Montecassino (Peter Caddick-Adams).

Articolo di Alfredo Franco, studente del C1 di italiano

Le assistenti Erasmus del dipartimento di italiano

Cari lettori,

come saprete, è finalmente uscito il primo numero di nia, la rivista della scuola: tra i tanti articoli interessanti che vi si possono leggere non potete assolutamente perdervi l’intervista ad Antonella e Marica, due delle ragazze sarde che, per diversi mesi, hanno offerto il loro prezioso aiuto in qualità di assistenti di italiano.

Entrambe iscritte al corso di studi interlinguistici e culturali dell’Università di Sassari ed entrambe studentesse di spagnolo, ci raccontano la loro esperienza a scuola nell’intervista realizzata da Giovanna Tonzanu nel dicembre del 2021.



Durante la lettura potrete scoprire qual è stato il percorso che le ha portate a svolgere questa esperienza nella Escola Oficial d’Idiomes, quali fossero le loro aspettative e se queste si siano realizzate, quali siano stati i problemi che hanno dovuto affrontare prima dell’arrivo e anche una volta arrivate a Valencia.

Vi racconteranno, inoltre, le loro impressioni durante i primi giorni di lezione, ciò che più le ha colpite e quale rapporto si sia creato con le insegnanti del dipartimento.
Per finire, le assistenti vi riveleranno quali siano stati i loro pensieri riguardanti gli alunni, quali amicizie si siano create con loro e con le altre ragazze tirocinanti, ma, soprattutto, quali importanti abilità abbiano acquisito durante i mesi trascorsi in Spagna e quali insegnamenti si siano potute portare a casa.

Di seguito vi lasciamo una breve citazione:


“Mi ha colpito molto il fatto che studino italiano per passione, per interesse, quindi quando stanno    in classe hanno più voglia di imparare. Non si sentono costretti, sono liberi e ti fanno domande molto interessanti. E poi la cosa bella è che ti ringraziano sempre, quindi torni a casa che ti senti appagata”


Non siete curiosi di sapere le loro risposte a tutte queste domande? In questo caso, ci raccomandiamo, correte a leggere l’articolo completo a pagina 36 della rivista e fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!





giovedì 19 maggio 2022

Rivista de l'EOI Quart de Poblet

 Cari lettori,

negli scorsi giorni è stato pubblicato il primo numero della rivista de l'EOI Quart de Poblet. Al suo interno potete trovare tanti articoli sulle attività culturali e iniziative che la scuola promuove per aiutare gli alunni a imparare le lingue in maniera divertente e conoscere le diverse culture attraverso i principi di tolleranza e accettazione. Tra le sue pagine sono raccolte le testimonianze e i racconti delle persone che compongono la EOI di Quart de Poblet: insegnanti, alunni e assistenti del progetto Erasmus+. 

Questo progetto è stato realizzato - anche - grazie al prezioso contributo di sette assistenti di lingua dei dipartimenti di tedesco, inglese e italiano che hanno lavorato con entusiasmo e dedizione. Per quanto riguarda la magnifica immagine di copertina,  i nostri complimenti e ringraziamenti vanno proprio a una studentessa del nostro dipertimento: Mar Bayo, allieva del C1 di italiano. 

Speriamo che la rivista vi sia piaciuta e che l'abbiata trovata interessente almeno quanto noi! Fateci sapere nei commenti se vi è piaciuta e, perché no, se avete dei suggerimenti per le edizioni future.  



Concorso letterario A2 italiano

 Cari lettori,

nelle ultime settimane gli studenti dell'A2 di italiano hanno partecipato a un concorso letterario per cui hanno inventato una storia e si sono registrati mentre la raccontavano. Siete curiosi di sentire i loro racconti? Scannerizzare i QR qui sotto e ascoltateli!

 

                                                                               (la locandina del concorso)











                                                                                                                                                           

1º: Preferisco
2º: Sogni
3º (a pari merito): Emilio e Francesco; Sempre insieme.



giovedì 12 maggio 2022

La storia della pizza

Cari lettori,

oggi vi vogliamo parlare del piatto tipico della tradizione italiana, insieme alla pasta, più conosciuto in tutto il mondo: la pizza!

Famosa e apprezzata a livello mondiale, tanto da essere considerata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, la pizza è davvero uno dei simboli più importanti del nostro Paese. Ma quali sono le origini di questa deliziosa pietanza?

Se ci soffermiamo per un momento, l’idea della pizza è estremamente semplice: un disco di pasta ottenuto con farina, acqua e lievito, sopra cui possono essere aggiunti diversi ingredienti a seconda dei gusti di ognuno. Se la immaginiamo così, la storia della pizza può essere già datata al 3.000 a.C., quando, secondo alcuni ritrovamenti in Sardegna, già era conosciuto l’uso del lievito. Del resto, anche nell’antica Grecia preparavano dischi di pane chiamato plakous aromatizzato con condimenti come erbe, cipolla, formaggio e aglio. Persino i persiani nel VI secolo a. C. cucinavano un pane con formaggio e datteri, utilizzando gli scudi per la cottura. Anche i romani, e forse più di altri, iniziarono a utilizzare farine ottenute da vari cereali per cuocere dischi di pasta nel focolare domestico.


                                                    (immagine dal web)

Rispondere a questa domanda, dunque, non è affatto semplice e, da queste notizie, ci verrebbe da pensare che quindi la pizza non sia nata a Napoli come sempre abbiamo sentito dire. In realtà le preparazioni di cui abbiamo parlato si avvicinano – per ingredienti, forma o metodi di cottura – alla pizza, ma di fatto non lo sono. L’origine della pizza, dunque, potrebbe essere collocata a cavallo fra il ‘500 e il ‘600 proprio nel Regno di Napoli in cui si diffuse il consumo di questo piatto con pochi e semplici ingredienti proprio tra le persone più povere. Le prime testimonianze parlano della cosiddetta pizza Mastunicola, condita con lardo, cigoli, formaggio di pecora, pepe e basilico. Un’altra preparazione che si diffuse nel Regno di Napoli fu la pizza alla cecinelli: un tipo di pizza condita con i bianchetti (in dialetto, cecinelli), dei piccoli pesci.

Leggendo l'elenco degli ingredienti vi sarete sicuramente resi conto di come, tra questi, non compaia mai il pomodoro (vegetale importato e accolto all'inizio con diffidenza perché considerato velenoso), che divenne uno degli ingredienti fondamentali della pizza a partire dalla metà del ‘700. In breve tempo, però, questo semplice cibo seppe conquistare tanto il palato del popolo, quanto quello dei reali.

Degna di nota è anche la storia della pizza margherita, pensata nel 1889 da Raffaele Esposito come omaggio alla Regina Margherita di Savoia. Questa semplice preparazione è un omaggio anche alla bandiera italiana considerato che compare il verde del basilico, il bianco della mozzarella e il rosso del pomodoro.

Nonostante il grande successo della pizza, per un grande periodo rimase circoscritta alla zona del Regno di Napoli e i primi locali in cui veniva preparata la pizza (chiamati appunto pizzerie) sorsero sul resto della penisola tra i primi del '900 e la Seconda Guerra Mondiale. Fu poi con le prime emigrazioni, avvenute nel secondo dopoguerra, che la pizza iniziò ad essere conosciuta, e quindi celebrata, anche all’estero.

A voi piace la pizza? Avete mai provato a farla in casa?  Cliccate qui per la ricetta

giovedì 5 maggio 2022

Stress e salute

 Pochi sanno definire esattamente cosa sia, ma lo stress è un fenomeno che riguarda la maggior parte delle persone. Se da un lato si tratta di una reazione utile in certe situazioni, se eccessivo può nuocere alla nostra salute.


Cosa fareste se vi trovaste in un bosco davanti ad un orso? Qualcuno potrebbe decidere di combattere, altri di scappare; entrambe le opzioni sono riconducibili a reazioni fisiologiche ben precise, che “stressano” il nostro organismo con lo scopo di farlo sopravvivere. La società moderna, tuttavia, ci presenta quotidianamente nuove sfide per testare la nostra capacità di gestire stress, basti pensare alle scadenze di lavoro, un esame, un discorso in pubblico, o un’importante decisione da prendere: sono tutte attività che attivano la nostra naturale reazione di “attacco o fuga”.



(immagine dal web)


Ma quand’è che lo stress diventa negativo e si trasforma in un nemico per la nostra salute?

La risposta é semplice: quando si protrae per lunghi periodi o quando la pressione che riceviamo è così forte che il nostro organismo non riesce a smaltire le sostanze chimiche prodotte durante le reazioni di “attacco o fuga”. L’accumulo di queste sostanze genera ansia e può innescare una serie di problemi di salute. Di seguito ne riportiamo alcuni.

- Indebolimento del sistema immunitario: studi scientifici sugli effetti dello stress negli stati infiammatori hanno dimostrato che l’esposizione prolungata allo stress aumenta il rischio di malattie. Se una condizione di stress si prolunga nel tempo, il nostro corpo si indebolisce e la sua funzionalità viene compromessa.

- Malfunzionamento del sistema cardiovascolare: lo stress aumenta la pressione arteriosa, e, così facendo, aumenta del 40-50% le probabilità di malattie coronariche, poiché porta alla rottura delle placche aterosclerotiche, con il conseguente rischio di eventi ischemici.

- Problemi digestivi: spesso, prima di un evento stressante accusiamo fastidio allo stomaco o all’intestino. Questo accade perché il nostro apparato digerente, che ospita milioni di cellule nervose, scatena una forte reazione gastro-intestinale, che si può tradurre in reflusso gastro-esofageo, nausea o crampi, fino ad arrivare alla comparsa di un’ulcera.

- Obesità: dopo una giornata faticosa e durante periodi di forte stress tendiamo a scegliere cibi facili e veloci da preparare, spesso ricchi di zuccheri e grassi. In un primo momento, questi alleviano lo stress stimolando la produzione di dopamina nel nostro corpo, ma le conseguenze a lungo termine di questa abitudine sono dannose: i cibi poco salutari ci fanno ingrassare; questo porta ad uno stato di stress emotivo e insoddisfazione, innescando un circolo vizioso che, nei casi più gravi, può portare all’obesità.

- Riduzione della fertilità: lo stress può agire negativamente anche sugli ormoni legati alla fertilità e rendere più difficile il concepimento.

Fortunatamente esistono dei rimedi e delle precauzioni che possiamo prendere in caso di forte stress! Con alcuni accorgimenti e un po’ di amore per sé stessi si può ridurre il suo impatto negativo: tra le strategie più efficaci possiamo citare, ad esempio, l’attività fisica, attività creative o sociali ed un’alimentazione equilibrata. Attraverso una routine che preveda questi gesti quotidiani, è possibile contrastare facilmente l’influenza negativa dello stress.

E voi pensate di essere delle persone stressate? Come gestite le difficoltà della vita di tutti i giorni in modo che la vostra salute non ne risenta? Fatecelo sapere nei commenti.

martedì 3 maggio 2022

Pro e contro dell'alimentazione vegana.

Cari lettori, oggi vorremmo parlarvi di un argomento che spesso crea molte discussioni: l’alimentazione vegana.




Secondo alcuni medici, gli aspetti positivi dell’alimentazione vegana sono dati dalla grande percentuale di fibre e sostanze antiossidanti di cui sono ricchi frutta e verdura. D’altra parte, seguire una dieta solo a base di cibi vegetali può anche avere dei risvolti negativi dovuti alle possibili carenze di alcune vitamine, sali minerali e acidi grassi come omega 3 e proteine.

Ci possono essere delle carenze nutrizionali se non si segue una dieta equilibrata. Le proteine vegetali possono sostituire quelle animali, ma sono meno digeribili e vanno assunte in quantità maggiori.

Per questo si consiglia di abbinare le proteine dei cereali con quelle dei legumi che andrebbero consumati regolarmente.

Lo stesso vale per gli acidi grassi, che appartengono al gruppo di omega 3, molto importanti per l’organismo perché serve a tenere sotto controllo la pressione del sangue e i livelli di colesterolo.

Gli omega 3 sono generalmente forniti dal pesce, ma nel caso della dieta vegana è fondamentale che vengano assunti attraverso il consumo di alimenti vegetali come le noci, i semi di lino o quelli di chia.

Un altro elemento nutritivo che rischia di mancare con l’alimentazione vegana è il ferro proveniente di solito da pesce e carne. Nel caso dei vegetali il ferro lo troviamo nei legumi e verdure a foglia verde come gli spinaci, ma alcuni fattori come la vitamina C ne aumentano l’assorbimento, per cui si consiglia di condire le verdure con succo di limone.

È consigliata la dieta vegana per i bambini?

Per l'esperta un regime alimentare che non può fornire in modo naturale, a una persona in età di sviluppo, tutti i nutrienti, non è consigliabile” ma è preferibile una dieta prevalentemente vegetariana come quella mediterranea, con porzioni di alimenti vegetali, ma anche con latte e derivati, uova e un consumo regolare di pesce.


D’altra parte è stato accertato che le diete vegane sono positive solo quando sono ben pianificate in quanto sono ricche di cereali, frutta, verdura e legumi che riducono il colesterolo e l’introito di grassi saturi e colesterolo e hanno proprietà protettive nei confronti di alcune patologie croniche, tra cui quelle cardiovascolari.


E voi, cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!


SAPETE COME CUCINARE LA VERA CARBONARA? La ricetta facile e veloce da leccarsi i baffi!

  Carbonara , ricetta perfetta per preparare la  Pasta alla Carbonara   come la servono a  Roma ,  ricca e cremosa ! Per preparare   la ver...