giovedì 12 maggio 2022

La storia della pizza

Cari lettori,

oggi vi vogliamo parlare del piatto tipico della tradizione italiana, insieme alla pasta, più conosciuto in tutto il mondo: la pizza!

Famosa e apprezzata a livello mondiale, tanto da essere considerata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, la pizza è davvero uno dei simboli più importanti del nostro Paese. Ma quali sono le origini di questa deliziosa pietanza?

Se ci soffermiamo per un momento, l’idea della pizza è estremamente semplice: un disco di pasta ottenuto con farina, acqua e lievito, sopra cui possono essere aggiunti diversi ingredienti a seconda dei gusti di ognuno. Se la immaginiamo così, la storia della pizza può essere già datata al 3.000 a.C., quando, secondo alcuni ritrovamenti in Sardegna, già era conosciuto l’uso del lievito. Del resto, anche nell’antica Grecia preparavano dischi di pane chiamato plakous aromatizzato con condimenti come erbe, cipolla, formaggio e aglio. Persino i persiani nel VI secolo a. C. cucinavano un pane con formaggio e datteri, utilizzando gli scudi per la cottura. Anche i romani, e forse più di altri, iniziarono a utilizzare farine ottenute da vari cereali per cuocere dischi di pasta nel focolare domestico.


                                                    (immagine dal web)

Rispondere a questa domanda, dunque, non è affatto semplice e, da queste notizie, ci verrebbe da pensare che quindi la pizza non sia nata a Napoli come sempre abbiamo sentito dire. In realtà le preparazioni di cui abbiamo parlato si avvicinano – per ingredienti, forma o metodi di cottura – alla pizza, ma di fatto non lo sono. L’origine della pizza, dunque, potrebbe essere collocata a cavallo fra il ‘500 e il ‘600 proprio nel Regno di Napoli in cui si diffuse il consumo di questo piatto con pochi e semplici ingredienti proprio tra le persone più povere. Le prime testimonianze parlano della cosiddetta pizza Mastunicola, condita con lardo, cigoli, formaggio di pecora, pepe e basilico. Un’altra preparazione che si diffuse nel Regno di Napoli fu la pizza alla cecinelli: un tipo di pizza condita con i bianchetti (in dialetto, cecinelli), dei piccoli pesci.

Leggendo l'elenco degli ingredienti vi sarete sicuramente resi conto di come, tra questi, non compaia mai il pomodoro (vegetale importato e accolto all'inizio con diffidenza perché considerato velenoso), che divenne uno degli ingredienti fondamentali della pizza a partire dalla metà del ‘700. In breve tempo, però, questo semplice cibo seppe conquistare tanto il palato del popolo, quanto quello dei reali.

Degna di nota è anche la storia della pizza margherita, pensata nel 1889 da Raffaele Esposito come omaggio alla Regina Margherita di Savoia. Questa semplice preparazione è un omaggio anche alla bandiera italiana considerato che compare il verde del basilico, il bianco della mozzarella e il rosso del pomodoro.

Nonostante il grande successo della pizza, per un grande periodo rimase circoscritta alla zona del Regno di Napoli e i primi locali in cui veniva preparata la pizza (chiamati appunto pizzerie) sorsero sul resto della penisola tra i primi del '900 e la Seconda Guerra Mondiale. Fu poi con le prime emigrazioni, avvenute nel secondo dopoguerra, che la pizza iniziò ad essere conosciuta, e quindi celebrata, anche all’estero.

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