Il disegno di legge Zan, che prende il nome dal suo creatore, il deputato del PD Alessandro Zan, prevede l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. In base al testo del Ddl, approvato alla Camera nel novembre 2020, i reati collegati all’omofobia verrebbero equiparati a quelli sanciti dall’articolo 604 bis del codice penale che contrasta il razzismo e l’odio su base religiosa, punendo con la reclusione fino a quattro anni le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Il disegno di legge istituisce anche una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, per promuovere una più diffusa cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Questa proposta ha acceso il dibattito pubblico in Italia e ha diviso il mondo politico. Difatti, a grosse linee, la sinistra si schiera a favore e la destra contro. Per questo motivo, la legge Zan è rimasta per diversi mesi ferma a causa dell’ostruzionismo della Lega, che ha sempre sostenuto che la nostra costituzione già sancisca questi reati. Per contrastare questo pensiero, molti personaggi pubblici, hanno sfruttato la loro popolarità sui social per sensibilizzare l'opinione pubblica a riguardo. Per esempio, hanno lancianto l’hastag #diamociunamano e hanno pubblicato foto con la scritta «ddl Zan» sul palmo della mano.
1 commento:
Dopo aver letto questo articolo, mi sembra scioccante che nel 2021 un Paese così vicino alla Spagna come l'Italia non abbia ancora una legge che permetta di difendere i diritti degli omossessuali, dei transessuali, delle donne o delle persone disabili contro la discriminazione. Però, sfortunatamente l'Italia non è l'unica.
In Spagna, il codice penale prevede già l'aggravamento delle pene e include come soggetti suscettibili di subire un reato di odio questi gruppi. Inoltre, abbiamo un ampio sistema normativo per cercare di creare una società più egualitaria. Attualmente l’elenco Rainbow, stilato dall'ILGA-Europe, colloca la Spagna tra i primi 10 nel rispetto dei diritti e piena uguaglianza LGTBI.
Malgrado ciò, i reati di odio, le aggressioni, la violenza di genere, la LGTBIfobia, ecc., sono in aumento e questo ci può far retrocedere nello scopo di avere una società uguale per tutti. A mio avviso, conseguenza dell´ apparizione negli ultimi anni di partiti politici che promuovono idee e comportamenti non civili.
Ad esempio, nel 2020 è aumentata del 43,5% la discriminazione in base al sesso/genere, e sono aumentati del 69,2% i reati contro i disabili.
In definitiva, a mio parere situazioni come quella italiana dimostrano che la società e i politici non hanno una mentalità aperta, in evoluzione e adatta ai tempi attuali. Anche se in Spagna esiste una regolamentazione più ampia, ci sono ancora aspetti o situazioni che possono essere migliorati e tutti insieme dobbiamo cercare di creare una società più giusta e più libera per le generazioni future.
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