La nostra alunna Amparo Torres del 2º di Avanzado, ci ha mandato questo testo molto carino sulla storia del Colosseo, probabilmente uno dei posti preferiti di molti di noi e meta di molte vacanze... romane.
Il “Colosseum”, chiamato originalmente "Anfiteatro Flavio", è senza dubbio uno dei motivi del grande fascino turistico di Roma. Tutti noi sappiamo che fu usato durante quasi 500 anni per mostrare spettacoli pubblici, non solo per le lotte tra gladiatori, ma anche per la caccia di animali, esecuzioni, ricreazioni di battaglie celebri e opere di teatro basate nella mitologia classica.
Alla fine del Medioevo, si abbandonò questo proposito ludico e l’edificio fu riutilizzato come rifugio, fabbrica, sede di un’ordine religioso, cava e santuario cristiano.
Il detto latino Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini (quello che non osarono a fare i barbari, lo fecero i Barberini) rimarca le barbarie commesse durante i XV e XVI secoli, dato che la parte esterna che copriva il monumento fu strappata per usarla in diverse costruzioni, fra loro quella del Palazzo Barberini. Fu anche bruciato per ottenere calce. Questa espoliazione di pietre continuò fino al 1749, quando Benedetto XIV consacrò il monumento come posto santo in memoria dei martiri che vi venivano giustiziati (sebbene si creda che la maggior parte furono martirizzati nel Circo Massimo). Uno degli ultimi spropositi che subì il Colosseo fu la caduta di una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale, che lasciò fino a oggi una parte distrutta.
Nel XIX secolo, invece, si iniziarono alcune opere di ristrutturazione. Nel 1820 si finirono diversi contrafforti (facilmente differenziati oggi) e senza i quali l’edificio probabilmente sarebbe crollato.
Nell’attualità, nonostante sia danneggiato a causa di terremoti, è simbolo della Roma Imperiale e uno degli esempi miglior conservati dell’architettura romana. Infatti si dice che sia un modelo per i centri sportivi moderni, grazie al suo ingenioso disegno. La fama del Colosseo ha fatto sì che il suo nome sia usato in altri edifici publici moderni, particolarmente negli Stati Uniti, dove teatri, sale di concerti e stadi si chiamano comunemente “colossei”.
Ancora oggi è vincolato alla Chiesa Cattolica Romana e il Papa dirige la viacrucis fino all’anfiteatro ogni Venerdì di Pasqua.
Nominato dall’UNESCO (insieme al centro storico di Roma) Patrimonio dell Umanità nel 1980, dal 2000 le autorità tengono l’edificio illuminato durante 48 ore ogni volta che viene posposta una sentenza di morte ad un condannato in qualsiasi parte del mondo.
Icona della cultura occidentale, Il Colosseo è stato portato al cinema parecchie volte: nel 1953 Vacanze romane, como sfondo per numerose scene; nel 1954 Demetrio e i gladiatori, l’imperatore Caligola condanna il cristiano Demetrio a lottare nel Colosseo; la fine del film del 1957 20 Million Miles to Earth ha luogo nel Colosseo; Bruce Lee ci ha combattuto contra Chuck Norris (1972 Way of the Dragon) e anche Jean-Claude Van Damme contra Mickey Rourke (1997 Double Team). Nell’opera cinematografica di Ridley Scott, Gladiator (2000) l’anfiteatro è ricreato digitalmente per ristabilire la sua gloria. Questa ricostruzione col computer è fedele, ma molti degli edifici attorno comparsi nel film non sono mai esistiti e neanche la vicinanza del con il Tevere è vera. Nel film di fantascienza The Core (2003), il monumento è distrutto da multipli raggi che lo riducono in pezzi insieme al resto di Roma. Lizzie McGuire (2003), è lo scenario dove la protagonista canta a migliaia di spettatori.
E nel 2007 (come potete vedere nella foto), Amparo e degli amici pazzi per Roma.
Curioso il fatto che la canzone di Cole Porter You're the Top del musical Anything Goes (1934) includa il verso "You're the Top, You're the Colosseum" (sei il massimo, sei il Colosseo)
Non è quindi difficile capire perché i romani siano fieri della grandiosità della loro città…
Vi lasciamo qua l’immagine della copertina del film "Amparo e amici pazzi per Roma".
Grazie Amparo e attenta ai tuoi amici... sono un po' strani anche se sembrano molto simpatici!
Alla fine del Medioevo, si abbandonò questo proposito ludico e l’edificio fu riutilizzato come rifugio, fabbrica, sede di un’ordine religioso, cava e santuario cristiano.
Il detto latino Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini (quello che non osarono a fare i barbari, lo fecero i Barberini) rimarca le barbarie commesse durante i XV e XVI secoli, dato che la parte esterna che copriva il monumento fu strappata per usarla in diverse costruzioni, fra loro quella del Palazzo Barberini. Fu anche bruciato per ottenere calce. Questa espoliazione di pietre continuò fino al 1749, quando Benedetto XIV consacrò il monumento come posto santo in memoria dei martiri che vi venivano giustiziati (sebbene si creda che la maggior parte furono martirizzati nel Circo Massimo). Uno degli ultimi spropositi che subì il Colosseo fu la caduta di una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale, che lasciò fino a oggi una parte distrutta.
Nel XIX secolo, invece, si iniziarono alcune opere di ristrutturazione. Nel 1820 si finirono diversi contrafforti (facilmente differenziati oggi) e senza i quali l’edificio probabilmente sarebbe crollato.
Nell’attualità, nonostante sia danneggiato a causa di terremoti, è simbolo della Roma Imperiale e uno degli esempi miglior conservati dell’architettura romana. Infatti si dice che sia un modelo per i centri sportivi moderni, grazie al suo ingenioso disegno. La fama del Colosseo ha fatto sì che il suo nome sia usato in altri edifici publici moderni, particolarmente negli Stati Uniti, dove teatri, sale di concerti e stadi si chiamano comunemente “colossei”.
Ancora oggi è vincolato alla Chiesa Cattolica Romana e il Papa dirige la viacrucis fino all’anfiteatro ogni Venerdì di Pasqua.
Nominato dall’UNESCO (insieme al centro storico di Roma) Patrimonio dell Umanità nel 1980, dal 2000 le autorità tengono l’edificio illuminato durante 48 ore ogni volta che viene posposta una sentenza di morte ad un condannato in qualsiasi parte del mondo.
Icona della cultura occidentale, Il Colosseo è stato portato al cinema parecchie volte: nel 1953 Vacanze romane, como sfondo per numerose scene; nel 1954 Demetrio e i gladiatori, l’imperatore Caligola condanna il cristiano Demetrio a lottare nel Colosseo; la fine del film del 1957 20 Million Miles to Earth ha luogo nel Colosseo; Bruce Lee ci ha combattuto contra Chuck Norris (1972 Way of the Dragon) e anche Jean-Claude Van Damme contra Mickey Rourke (1997 Double Team). Nell’opera cinematografica di Ridley Scott, Gladiator (2000) l’anfiteatro è ricreato digitalmente per ristabilire la sua gloria. Questa ricostruzione col computer è fedele, ma molti degli edifici attorno comparsi nel film non sono mai esistiti e neanche la vicinanza del con il Tevere è vera. Nel film di fantascienza The Core (2003), il monumento è distrutto da multipli raggi che lo riducono in pezzi insieme al resto di Roma. Lizzie McGuire (2003), è lo scenario dove la protagonista canta a migliaia di spettatori.
E nel 2007 (come potete vedere nella foto), Amparo e degli amici pazzi per Roma.
Curioso il fatto che la canzone di Cole Porter You're the Top del musical Anything Goes (1934) includa il verso "You're the Top, You're the Colosseum" (sei il massimo, sei il Colosseo)
Non è quindi difficile capire perché i romani siano fieri della grandiosità della loro città…
Vi lasciamo qua l’immagine della copertina del film "Amparo e amici pazzi per Roma".
Grazie Amparo e attenta ai tuoi amici... sono un po' strani anche se sembrano molto simpatici!
1 commento:
Complimenti Amparo! il post è molto interessante... e che dire della foto?? proprio simpatica!
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