Domani, venerdì 24 aprile, la scrittrice DACIA MARAINI sarà ospite della FACULTAT DE FILOLOGIA di Valencia. È un'ottima occasione per conoscere più da vicino una delle migliori scrittrici italiane. Molti di voi sicuramente la ricordano per un breve racconto, piuttosto strano a dire il vero, che normalmente si legge al primo anno: "Mio marito, l'altra famiglia"; ma per apprezzarla davvero, bisogna leggere i bellissimi romanzi LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA (dal quale è stato anche tratto un film) e BAGHERIA.
La sua stessa biografia sembra già la trama di uno dei suoi romanzi: Dacia Maraini è figlia dello scrittore ed etnologo Fosco Maraini e della pittrice siciliana Topazia Alliata, appartenente all'antico casato degli Alliata di Salaparuta. La nonna materna si chiamava Sonia Ortúzar Ovalle ed era la figlia di un diplomatico cileno con la passione del canto lirico. La nonna paterna di Dacia era la scrittrice Yoi Crosse, per metà polacca e per metà inglese.
Dacia trascorre la sua infanzia in Giappone dove la sua famiglia si stabilisce dal 1939 al 1946. Lì, dal 1943 al 1946, la famiglia è internata in un campo di concentramento giapponese. Al ritorno in Italia, si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria, ma poi i genitori si separarono.
A 18 anni Dacia raggiunge il padre a Roma dove riscuote il suo primo successo con il romanzo La vacanza (1962). Seguono L'età del malessere (1963), A memoria (1967), Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1975), Il treno per Helsinki (1984), Isolina (1985, Premio Fregene 1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello; Libro dell'Anno 1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Un clandestino a bordo (1996), Dolce per sé (1997) e la raccolta di racconti Buio (1999) che ha vinto il Premio Strega. Nel 2001 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l'esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni. Nel 2004 è la volta di Colomba. Nel 2008 pubblica Il treno dell'ultima notte.
Dacia trascorre la sua infanzia in Giappone dove la sua famiglia si stabilisce dal 1939 al 1946. Lì, dal 1943 al 1946, la famiglia è internata in un campo di concentramento giapponese. Al ritorno in Italia, si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria, ma poi i genitori si separarono.
A 18 anni Dacia raggiunge il padre a Roma dove riscuote il suo primo successo con il romanzo La vacanza (1962). Seguono L'età del malessere (1963), A memoria (1967), Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1975), Il treno per Helsinki (1984), Isolina (1985, Premio Fregene 1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello; Libro dell'Anno 1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Un clandestino a bordo (1996), Dolce per sé (1997) e la raccolta di racconti Buio (1999) che ha vinto il Premio Strega. Nel 2001 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l'esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni. Nel 2004 è la volta di Colomba. Nel 2008 pubblica Il treno dell'ultima notte.
Ha vinto due dei più ambiti premi letterari italiani, lo STREGA e il CAMPIELLO.
Si è occupata anche molto di teatro; nel 1973 ha fondato a Roma il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all'estero, tra cui ricordiamo Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente.
È stata a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui ha vissuto dal 1962 al 1978.
Si è occupata anche molto di teatro; nel 1973 ha fondato a Roma il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all'estero, tra cui ricordiamo Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente.
È stata a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui ha vissuto dal 1962 al 1978.
Per chi volesse conoscerla, il primo appuntamento è alla Facultat de Filologia, aula 204 (2º piano) con il seguente programma:
h. 18,15 Dacia Maraini incontra i suoi lettori. Colloquio-dibattito.
C. M. “Lluís Vives” (Blasco Ibañez, 23). Auditorio Montaner.
h. 20,30 Passi Affrettati, di Dacia Maraini. Regia dell’autrice. Lettura teatrale e dibattito. Versione in castellano. Ingresso Libero.
h. 20,30 Passi Affrettati, di Dacia Maraini. Regia dell’autrice. Lettura teatrale e dibattito. Versione in castellano. Ingresso Libero.
2 commenti:
ci sono andata. Le poesie a due voci, bellissime... lei le recitava in italiano, poi c'era la traduzione in spagnolo o inglese, pure belle è ben curate, ma sempre meglio la versione originale. E il colloquio-dibattito è stato molto interessante.
"La lunga vita di marianna ucria" è un bellissimo romanzo. Vi raccomando di leggerlo a tutte le donne.
Carmen
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